Nikkei 225 avanza lo 0,09% nonostante il calo in Asia-Pacifico.

Dopo un positivo recupero a Wall Street (con il Nasdaq Composite in rialzo dell'1,26% giovedì), i mercati asiatici hanno aperto in modo contrastato, virando infine in territorio negativo. L'ottimismo è stato alimentato dal Pil USA, che, sebbene rivisto al ribasso rispetto alla lettura preliminare del mese scorso, ha registrato una crescita del 4,9% nel terzo trimestre su base sequenziale annuale (quinta espansione consecutiva).
Ora l'attenzione si sposta sulla lettura di novembre dell'indice dei prezzi al consumo Pce, che è una metrica privilegiata dalla Federal Reserve (Fed) per misurare l'inflazione. Secondo le previsioni di Dow Jones Newswires e Wall Street Journal, ci si aspetta un ulteriore declino nella crescita del dato core, che dovrebbe attestarsi al 3,3% annuo rispetto al 3,5% di ottobre (e al 3,7% di settembre).

Nel frattempo, l'inflazione in Giappone è scesa al 2,8% annuo a novembre, rispetto al 3,3% di ottobre. L'inflazione core è invece diminuita al 2,5% annuo rispetto al precedente 2,9%, in linea con le previsioni di Reuters. Il clima negativo per la regione è confermato dal calo dell'indice Msci Asia-Pacific, escludendo il Giappone, che si attesta intorno allo 0,60%.

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