Nike Supera le Aspettative di Wall Street per il Primo Trimestre
Gioved, Nike ha superato le stime di Wall Street per gli utili del primo trimestre, grazie all'aumento dei prezzi delle scarpe da ginnastica e dell'abbigliamento, che ha compensato la diminuzione della domanda e le pressioni sui costi.
Le azioni dell'azienda sono salite del 2% a 91,45 dollari circa nelle contrattazioni prolungate.
Riduzione delle Scorte e Forza del Marchio
Le scorte di prodotti Nike sono diminuite del 10%, indicando che l'azienda riuscita a ridurre gli eccessi di inventario in vista delle festivit natalizie.
Gli analisti ritengono che la forza del marchio permetter all'azienda di mantenere prezzi elevati, anche in un ambiente promozionale.
Con la crescente concorrenza nel settore dell'abbigliamento sportivo, la posizione di leader e i prodotti innovativi potrebbero consentire a Nike di superare altri marchi.
Sfide nel Mercato Nordamericano
Nonostante le buone notizie, Nike ha affrontato sfide nel mercato nordamericano, il suo principale mercato, dove i ricavi sono scesi del 2% nel primo trimestre.
Questo dovuto in parte alla riduzione delle spese discrezionali dei consumatori statunitensi, che ha portato i grossisti a effettuare meno ordini.
Risultati Finanziari
Nike ha riportato ricavi totali di $12,94 miliardi nel trimestre, leggermente al di sotto delle stime degli analisti di $12,98 miliardi.
Tuttavia, l'azienda ha registrato un utile di $1,45 miliardi, pari a 94 centesimi per azione, superando le stime di 75 centesimi per azione.
Nike, il quadro grafico debole
Il titolo non se la passata di certo bene recentemente, da inizio anno i prezzi sono in calo del 23% circa.
Il rimbalzo visto lo scorso ottobre dal supporto critico di area 85,50, dove si colloca il 78,6% di ritracciamento del rialzo dai minimi di inizio 2020, dopo essere arrivato a inizio febbraio a 131,31, stato quasi del tutto riassorbito.
Da qualche seduta i prezzi sono scesi al di sotto anche del supporto offerto a 91,61 dalla base del gap del 4 novembre 2022, confermando l'intonazione negativa.
Prima di dare per scontato il proseguimento del ribasso anche nel medio periodo sar comunque necessario valutare il comportamento dei prezzi in caso di un nuovo test di area 85,50.
Solo sotto quei livelli diverrebbero probabili affondi fino almeno a 72,66, base del gap del 25 marzo 2020.
Indizi positivi verrebbero al di sopra di area 92, da confermare poi con la rottura di 95,30, media mobile esponenziale a 20 giorni. Resistenza successiva a 96,55, minimo di fine agosto.