Chiusura in calo per Piazza Affari e le altre borse europee, causata dall'escalation di tensioni in Medio Oriente. Il Ftse Mib termina in flessione dello 0,8% a 28.135 punti, con Nexi (+13,2%) in evidenza grazie alla possibile offerta pubblica di acquisto da parte del fondo Cvc. Buone performance anche per Saipem (+3,7%), mentre Mediobanca (-3,9%) è in calo, in vista dell'assemblea del 28 ottobre.
In ribasso anche Interpump (-3,9%) e Cnh (-3,2%).
Nel frattempo, gli operatori di mercato continuano a seguire la stagione dei risultati trimestrali e attendono i risultati di Tesla e Netflix, due colossi di Wall Street, che saranno annunciati stasera. In uscita anche il Beig Book della Fed, dopo i recenti dati positivi sull'economia che lasciano aperta la possibilità di un ulteriore aumento dei tassi di interesse.
Oggi è stato anche rilevato che il PIL cinese è superiore alle stime, così come la produzione industriale e le vendite al dettaglio. Inoltre, l'inflazione nel Regno Unito è rimasta stabile al 6,7% a settembre. L'inflazione nell'eurozona si conferma al 4,3%, con un dato core al 4,5%.
Nel settore obbligazionario, i rendimenti dei Treasury a 10 anni continuano ad aumentare, raggiungendo il 4,9%, mentre lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi supera i 205 punti base, con il rendimento del decennale italiano in aumento al 4,97%.
Per quanto riguarda le materie prime, il prezzo del petrolio è in aumento, con il Brent che raggiunge i 91,3 dollari al barile, a causa dell'embargo proposto dall'Iran ai Paesi musulmani contro Israele e del calo delle scorte negli Stati Uniti, che è stato maggiore delle aspettative. Il prezzo del gas sale a 50,9 €/MWh. Sul mercato valutario, l'euro/dollaro è in calo a 1,053.
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