Secondo quanto riportano fonti citate dalla Cnbc, una volta finalizzato il buyout di Twitter da 44 miliardi di dollari Elon Musk sarà il probabile chief executive del social network.
Almeno su base temporanea, visto che gli impegni non gli mancano, tra Tesla, Space X e ora anche The Boring Company, che sta iniziando a fare sul serio con il sistema di trasporti ad alta velocità Hyperloop (proprio di recente la start-up ha raggiunto una valutazione di 5,7 miliardi).
Se prenderà il timone di Twitter anche solo per qualche mese è evidente che l'esperienza di Parag Agrawal, chief executive da inizio dicembre, sarà di breve durata. In ogni caso Agrawal, secondo quanto riportato da Reuters, si è assicurato una lauta buonuscita: nel caso lasciasse nei prossimi 12 mesi si porterebbe a casa 42 milioni di dollari.
Come scriveva sempre Reuters, Musk sin dall'inizio aveva spiegato al chairman Bret Taylor di non avere fiducia nell'attuale management e anzi avrebbe già pronto un nuovo chief executive di cui però non è ancora nota l'identità.
Possibile un ritorno del fondatore Jack Dorsey? Non come chief executive ma Musk sarebbe in trattativa con lui per raccogliere nuovi finanziamenti per l'operazione. L'obiettivo del numero uno di Tesla sarebbe infatti di permettere agli attuali azionisti di contribuire alla nuova Twitter.
Per altro proprio Dorsey aveva offerto un inatteso endorsement all'annuncio dell'accordo. “In linea di principio, non credo che nessuno dovrebbe possedere o gestire Twitter. Vuole essere un bene pubblico a livello di protocollo, non un'azienda. Risolvendo il problema del fatto che si tratta di un'azienda, tuttavia, Elon è l'unica soluzione di cui mi fido”, aveva dichiarato.
Musk raccoglie altri fondi.
Pronto un chief executive per Twitter
E intanto il progetto di Musk continua ad attrarre nuovi alleati. Secondo la documentazione regolatoria depositata presso la U.S.
Securities and Exchange Commission (Sec), infatti, si sarebbe assicurato oltre 7 miliardi di nuovi finanziamenti per l'Opa. Inizialmente aveva ottenuto 46,5 miliardi di fondi, in buona parte attraverso Morgan Stanley. Del totale, però, 33,5 miliardi di dollari facevano riferimento diretto a lui: 21 miliardi in equity il resto in margin loan sulle azioni Tesla, considerando oltre tutto che, secondo i calcoli di Bloomberg, la sua cassa è attualmente intorno a 3 miliardi.
Anche per non creare troppi problemi a Tesla negli ultimi giorni Musk stava lavorando con le investment bank per ottenere più liquidità. E per Reuters anche i private equity Apollo Global Management e Ares Management avevano discusso la loro partecipazione.
Musk convince Alwaleed.
Che cambia idea sul buyout di Twitter
Prima ancora dei soldi, però, ottenere l'appoggio esterno al suo progetto gli darebbe maggiore forza. E non a caso tra i nuovi finanziatori è comparso anche Larry Ellison di Oracle, non certo uno qualunque. Oltre a Ellison (che siede già nel board di Tesla va ricordato) ci sarebbero anche Fidelity, Brookfield e Sequoia Capital.
Il nome più importante, però, è quello del principe saudita Alwaleed bin Talal. Tra i maggiori azionisti, Alwaleed sin dall'inizio aveva espresso il suo disaccordo per l'operazione. "Non credo che l'offerta di Musk si avvicini al valore intrinseco di Twitter date le sue prospettive di crescita", aveva scritto a caldo, ovviamente sul suo account di Twitter.
Musk, però, è riuscito a fargli cambiare idea.
Fonte: FTA Online