Musk ci ripensa. In stand-by l'Opa da 44 miliardi su Twitter

Mentre si discute se l'Opa da 44 miliardi su Twitter possa avere successo, se Washington non voglia mettersi di traverso (soprattutto dopo l'apertura a un possibile ritorno di Donald Trump sul social network) o se non sia lo stesso Elon Musk a volere rinegoziare al ribasso l'offerta, a sorpresa arriva un brusco stop per l'operazione.
Dal suo account di Twitter, ovviamente, è stato lo stesso numero uno di Tesla ad annunciare una pausa di riflessione. Problemi di finanziamento? No. Musk è stato chiaro: tema del contendere è il numero di fake account su Twitter.

Musk ci ripensa.

Mette in stand-by l'Opa da 44 miliardi su Twitter.

"Il deal su Twitter è temporaneamente sospeso in attesa di dettagli a supporto del calcolo che gli account falsi o di spam rappresentino effettivamente meno del 5% degli utenti", ha dichiarato Musk.
Il tema degli account finti o dei bot (account automatizzati che non corrispondono a nessuna persona reale) è da tempo il tallone d'Achille dell'intero settore dei social media e non solo di Twitter. E Musk ha sempre messo il problema ai primi posti della lista delle cose da risolvere nell'azienda di San Francisco.

A causa dei fake account Musk mette in stand-by l'Opa su Twitter

Il risultato, comunque, è stato un tracollo del 18% toccato da Twitter in premarket al Nyse.

Performance che mette in evidenza non tanto la fragilità dell'Opa di Musk quanto le prospettive di Twitter come società stand-alone. Nei giorni scorsi, per altro, Reuters indicava il rischio di una rinegoziazione al ribasso. "Musk ha tutte le carte mano. Se la sua offerta su Twitter sparisse domani l'azione scenderebbe del 50% rispetto ai livelli attuali.
Di conseguenza, vediamo un rischio significativo che l'accordo venga ridimensionato", è la convinzione di Hindenburg Research, che ha una posizione short sul titolo del social network.

Elon Musk mette in stand-by l'Opa. Vuole rinegoziare con Twitter?

Sempre Reuters poche ore fa indicava invece che Musk sarebbe alla caccia di altri finanziamenti, dopo avere annunciato lo scorso 4 maggio di averne ottenuti per oltre 7 miliardi di dollari.

Secondo la documentazione regolatoria depositata originariamente presso la U.S. Securities and Exchange Commission (Sec), Musk aveva ottenuto 46,5 miliardi di fondi per l'operazione, in buona parte attraverso Morgan Stanley.
Del totale, però, 33,5 miliardi di dollari facevano riferimento diretto a lui: 21 miliardi in equity il resto in margin loan sulle azioni Tesla. E l'obiettivo di Musk sarebbe proprio quello di eliminare la necessità di fare ricorso al margin loan su Tesla, che attualmente pesa ancora per 6,25 miliardi di dollari sul totale.

Fonte: FTA Online