Moda, servono ingenti investimenti per decarbonizzare il settore

La Fed spinge il settore lusso

Ottima performance per i titoli del settore lusso oggi in Borsa, un parziale riscatto dopo le prestazioni negative delle ultime settimane. Gli acquisti sono scattati all'indomani della decisione della Federal Reserve di avviare la manovra accomodante con il botto: il FOMC (il comitato operativo della banca centrale americana) ha infatti ridotto i tassi sui Fed funds di 50 bp, un maxi-taglio che era nell'aria ma non al 100%. Molte altre riduzioni sono attese nei prossimi 12-18 mesi, una prospettiva che favorisce l'economia americana e i consumi, dato che oltreoceano è diffusa più che da noi la pratica di acquistare beni di consumo, anche di lusso, facendo riscorso a forme di finanziamento.

La moda e le emissioni di gas serra

Si tratta di un mercato, quello degli articoli voluttuari, che a dispetto della loro reale utilità ha un valore enorme. Fermandoci ad analizzare il segmento moda parliamo di 1700 miliardi di dollari di ricavi a livello globale! Ieri nell'ambito della settimana della Moda di Milano, la startup ClimateSeed ha realizzato un report che mette in relazione l'industria tessile e le emissioni di gas serra.

Il dato che emerge è impressionante: il settore moda è responsabile di ben il 10% delle emissioni globali. Secondo i dati del rapporto "L?impatto ambientale del tessile" 2023 della European Environment Agency, nel 2020 l'acquisto di tessuti nella UE ha generato circa 270 kg di emissioni di CO2 per persona, un totale di 121 milioni di tonnellate di gas serra. Nello stesso anno le emissioni globali furono di 51,46 miliardi di tonnellate.

La strada verso la decarbonizzazione

Secondo le stime contenute nella Boston Consulting Group & Global Fashion Agenda 2024 saranno necessari investimenti fino a 30 miliardi di euro all'anno entro il 2030 per rendere carbon neutral tutta la filiera della moda. Una cifra altissima ma la tendenza è verso un'impronta green sempre più marcata: il mercato della moda sostenibile ha raggiunto, infatti, un valore di 5,2 miliardi di euro nel 2022 e secondo PWC Italia potrebbe crescere fino a 12,5 miliardi entro il 2030, grazie a una sempre maggiore consapevolezza dei consumatori (soprattutto quelli più giovani) e agli investimenti in tecnologie a basso impatto ambientale.