Microcredito: come è nato
Il microcredito è nato poco meno di una cinquantina di anni fa da una idea di Muhammad Yunus, personaggio illuminato nato e cresciuto nel Bangladesh.
Proprio l’aver avuto a che fare con una realtà piuttosto povera ma ricca di idee, ha fatto scattare la scintilla in Yunus.
Dopo aver visto come si comportavano le banche (che prestavano soldi solo a chi li aveva già), Yunus decise di creare un canale alternativo che permettesse di supportare i progetti e le attività di chi era dotato di talento e buone idee ma non di capitali.
Nacque così la Grameen Bank.
L’idea in sé è tanto semplice quanto geniale: concedere tanti piccoli micro-finanziamenti a persone escluse dal sistema bancario in quanto prive dei classici requisiti di solvibilità (zero reddito, zero garanzie).
Il risultato è che la Grameen Bank presenta uno dei tassi di insolvenza più bassi in assoluto all’interno del mercato bancario/finanziario (inferiore al 3%).
Microcredito: finalità e opportunità
Come già evidenziato precedentemente, il microcredito è nato per dare la possibilità di accedere al credito a persone che, normalmente, ne sarebbero rimaste escluse.
La combo, quindi, è molto semplice: una idea imprenditoriale potenzialmente interessante da sviluppare e assenza di capitali per metterla in piedi e svilupparla (vuoi per la giovane età dell’imprenditore o per le criticità economico finanziarie dello stesso).
Per anni, questo sistema è stato visto quasi esclusivamente dal lato sociale e dai benefici che può portare a coloro che altrimenti non potrebbero fare ricorso a forme di finanziamento.
Negli ultimi anni, però, il microcredito sta diventando una opportunità interessante anche per chi sta dall’altra parte della barricata, ovvero chi vuole investire denaro in modo profittevole.
Se inizialmente, si trattava di raccolte di fondi quasi in forma privata, subodorato il business, la finanza, ha finito col creare prodotti adatti agli investitori e che possono risultare di loro interesse.
Microcredito: come investire
Come investire nel settore del microcredito?
Ovviamente occorre fare delle ricerche mirate per andare a scovare le opportunità che il settore presenta.
Nel corso degli anni, infatti, sono stati creati Fondi (Fund) che hanno finanziato diverse nuove attività in via di sviluppo ma che, dall’altra parte, hanno proposto al mercato (principalmente istituzionale) prestiti obbligazionari dal rendimento decisamente interessante.
Non mancano però fondi ed etf che includono, tra le loro tematiche, quella del microcredito.
Occorre però informarsi al meglio per essere in grado di effettuare un investimento consapevole.
Una tipologia di diversificazione interessante che, ovviamente comporta un certo grado di rischio anche se, come già anticipato precedentemente, il settore del microcredito presenta tassi di insolvenza decisamente bassi.