Il recente aumento del prezzo del petrolio dovuto all'escalation tra Israele e Hamas ha riportato l'attenzione sulla crisi energetica. In questo scenario, la Prima Ministro Giorgia Meloni ha intrapreso una visita in Mozambico e Congo, inizialmente pianificata per due giorni ma ridotta a uno a causa della situazione in Israle.
La missione ha due obiettivi principali: da un lato, cercare di limitare i flussi migratori; dall'altro, promuovere una strategia di diversificazione energetica e rafforzare il ruolo dell'Italia come hub per tutta l'Europa. Questo potrebbe essere possibile rafforzando i rapporti con i leader dell'Africa subsahariana, in linea con un nuovo approccio nei confronti del continente, basato sulla parità e non sullo sfruttamento, lanciato dal governo durante la conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni tenutasi a Roma.
La Prima Ministro Meloni è atterrata a Maputo, in Mozambico, dove è stata accolta dall'ambasciatore Gianni Bardini. Insieme a lei nella visita vi è anche l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi. La giornata prevede un incontro con il presidente del Mozambico, Filipe Nyusi, seguito da dichiarazioni alla stampa. In seguito, Meloni visiterà il porto di Maputo e il cacciatorpediniere Durand de la Penne della Marina militare italiana, accompagnata dal Ministro della Difesa del Mozambico, Cristovao Artur Chume. La delegazione italiana partirà poi per Brazzaville, dove si svolgerà un incontro con il presidente del Congo, Denis Sassou Nguesso, al quale parteciperà anche il primo ministro Anatole Collinet Makosso.
La visita coincide con il 70esimo anniversario di Eni e fa parte degli sforzi dell'Italia per ridurre la dipendenza dal gas russo, in seguito all'aggressione di Putin all'Ucraina. Secondo le previsioni, l'Italia dovrebbe ricevere dal Mozambico un miliardo di metri cubi di gas naturale liquefatto (Gnl) nell'inverno 2023-2024 e circa 4 miliardi nell'inverno 2024-2025. Dal Congo, invece, si prevede un import di fino a un miliardo di metri cubi di Gnl per l'inverno 2023-2024, e fino a 4,5 miliardi per il 2025-2026.
(Redazione)