Il CRB Index prova a rimbalzare
La settimana di negoziazioni che si è conclusa ha visto il proseguimento del movimento impulsivo ribassista del CRB Index, accompagnato da una correzione tecnica che ha incontrato resistenza sul lato alto del canale ribassista tracciato a partire dal massimo del 30 agosto scorso, ripiegando nuovamente verso il basso nella giornata di venerdì.
Dal punto di vista squisitamente tecnico, il minimo del 26 settembre non ha trovato supporto sul lato inferiore del canale, suggerendo l’ipotesi di un “Wedge” in costruzione, figura grafica rialzista, inclinata negativamente all’interno di un trend negativo.
Qualora i prezzi trovassero supporto sul lato basso di tale figura, a 259-257 punti circa, il completamento rialzista presupporrebbe la rottura della trendline negativa che funge da suo lato superiore e che corrisponde al lato superiore del canale di cui sopra.
Non si tratta semplicemente di dettagli di poco conto ma di differenze sostanziali.
Per il momento, privilegiamo l’ipotesi del “Wedge”, con supporto a 259-257 punti circa. Un ulteriore proseguimento verso il lato inferiore del canale confuterebbe tale ipotesi, rinforzando ulteriormente la visione ribassista del grafico.
Petrolio WTI: il supporto frena la discesa
Il movimento impulsivo ribassista trova supporto a 76 dollari, rimbalzando successivamente con la bella seduta del 28 settembre il cui massimo sfiora il lato superiore del canale ribassista disegnato a partire dal massimo del 30 agosto scorso.
Le sedute di giovedì e venerdì correggono leggermente verso il basso e la settimana chiude distante dal supporto dei 76 dollari, a 79,49.
Analogamente a quanto sopra descritto per le materie prime, il livello di supporto è distante dal lato inferiore del canale, suggerendo l’ipotesi di un “Wedge” rialzista in costruzione, il cui completamento necessita della rottura decisa del lato superiore del canale, che corrisponde al lato alto del wedge.
Supporto immediato, quindi, a 76 dollari.
La sua violazione restituirebbe importanza tecnica al canale ribassista di cui sopra e riconfermerebbe lo scenario più ampio ribassista del doppio massimo 7 marzo-8 giugno 2022, con target potenziale a 63-60 dollari.
Un eventuale rimbalzo dal supporto a 76 dollari con conseguente rottura della resistenza del lato alto del canale, al contrario, confuterebbe tale scenario aprendo le porte a una diversa interpretazione.
Oro, trend negativo in rallentamento
Il movimento ribassista che ha portato alla violazione del supporto chiave dei 1678 dollari durante la settimana precedente a quella appena conclusa, ha trovato supporto nel minimo della barra “Outside Day” rialzista del 28 settembre, dal significato tecnico notevole, il cui “Average Day Range” a un giorno, range assoluto quindi, (attenzione, non l’Average True Range che include i gaps eventuali), è, tra le barre rialziste, la quarta maggiore a partire dal febbraio scorso.
Questo elemento conferisce importanza particolare al supporto costituito dal suo minimo, 1622 dollari.
Il rimbalzo dei prezzi da tale livello ha trovato, come era prevedibile, una forte resistenza in area 1678 dollari circa, di poco al di sotto della media mobile esponenziale a 20 giorni che, congiuntamente con la trendline negativa tracciata a partire dal massimo del 15 agosto scorso, forma l’area di resistenza cruciale da superare prima di poter parlare di una potenziale inversione del trend negativo.
Privilegiamo la tesi tecnica di perdita di momentum del trend negativo e potenziale esaustione dell’ultima leg ribassista.
Ogni ulteriore movimento sotto il supporto dei 1622 dollari, confuterebbe la nostra tesi riattribuendo vigore alla tesi del doppio massimo ribassista agosto 2020-marzo 2022.
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