Materie Prime. L’indice CRB (Materie Prime) perde forza
Il rimbalzo della settimana precedente che aveva catapultato il grafico dei prezzi a ridosso della resistenza chiave dei 287-288 punti, corregge trovando dapprima supporto sulla media mobile esponenziale a 20 sedute.
La seduta positiva di giovedì 13 ottobre preannunciava la ripresa del trend positivo ma la seduta negativa successiva raffreddava le previsioni violando la media mobile esponenziale a 20 e a 200 sedute e chiudendo la settimana a ridosso dei minimi del 6 luglio e del 7 settembre 2022.
Sotto il profilo tecnico, la seduta di venerdì rappresenta una potenziale inversione del movimento rialzista in atto, con supporto chiave a 271-268 punti circa, area dei minimi del 30 e del 26 settembre, rispettivamente.
La chiusura di venerdì, inoltre, a 276,7 punti, si trova a ridosso del ritracciamento del 50% di Fibonacci calcolato dal minimo del 2 dicembre 2021 al massimo del 9 giugno 2022.
Nell’immediato privilegiamo la prosecuzione dell’impulso ribassista e un test del livello di supporto a 271 punti, anche in considerazione della significatività tecnica della barra di venerdì 14 ottobre, che chiude sul minimo della seduta.
Petrolio WTI: Correzione in tono negativo
Dopo il forte impulso rialzista della settimana di scambi precedente, il grafico dei prezzi corregge, come era tecnicamente prevedibile.
La seduta di venerdì, tuttavia, getta un’ombra ulteriormente ribassista e l’innocente movimento correttivo potrebbe trasformarsi in una inversione della tendenza positiva della leg 28 settembre-7 ottobre.
L’intero movimento correttivo in atto da lunedì riporta nuovamente il grafico al di sotto delle medie mobili esponenziali a 200, 50 e 20 sedute, rispettivamente.
La barra di venerdì è un “Outside Day”, anche se il suo range non eccede di tanto il range della barra precedente, quindi, teoricamente, possiede una immediata implicazione ribassista. Possibile, a nostro avviso, un test dell’area compresa tra 83-80 dollari, minimi delle sedute del 4 e 3 ottobre.
Nonostante il taglio produttivo deciso da Opec+ la scorsa settimana, il fatto che una recessione statunitense e globale prenda sempre più corpo non contribuisce a sostenere la prosecuzione del rally.
Privilegiamo, nell’immediato, il prevalere delle pressioni da parte dell’offerta.
Oro, correzione profonda
La correzione che aveva caratterizzato la settimana precedente non ha trovato sufficiente forza tecnica per rimbalzare sulla media mobile esponenziale a 20 sedute e andare a ritestare la resistenza a 1746 dollari.
Invece, il movimento correttivo implode su se stesso e il grafico dei prezzi, dopo aver violato la media mobile esponenziale con la barra negativa e di ampio range nella seduta di apertura di lunedì, prosegue nel suo movimento ribassista chiudendo la settimana a 1649 dollari circa, al di sotto del minimo del 3 ottobre, a 1666 dollari, la cui rilevanza tecnica era giustificata dal suo range, dai volumi che l’hanno formata e dalla posizione della chiusura.
Con la chiusura di venerdì, inoltre, i prezzi hanno anche violato la trendline negativa tracciata a partire dal massimo del 15 agosto scorso, ulteriore livello dinamico di supporto.
Se consideriamo la leg rialzista 28 settembre-4 ottobre, il grafico ha ritracciato quasi il 78,6% di tutto il movimento rendendo in tal modo ragionevole un test del supporto a 1622 dollari, minimo della seduta del 28 settembre.
Un rimbalzo dei prezzi verso la media mobile esponenziale a 20 sedute, venerdì a 1688 dollari, potrebbe dare tregua alla pressione ribassista.
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