Trascinato dall’umore nero dei mercati globali, l’indice materie prime registra un rally negativo, violando il supporto a 315,9470 punti, chiudendo la settimana a 309,0772, lievemente al di sotto della media mobile esponenziale a 50 sedute, 310,777, e, graficamente, sul lato inferiore del wedge che avevamo identificato costruito tra il massimo dell’8 marzo, a 309,12 punti, e il minimo del 17 marzo a 280,57 punti.
L’evoluzione tecnica della settimana ci impone di considerare il livello chiave di supporto, che è l’area compresa tra 297,0920-293,1411, minimi del 10 maggio e del 6 aprile, rispettivamente.
Un segnale tecnico di inversione del trend in atto si avrebbe solo con la violazione del minimo del 17 marzo scorso, a 280,5749.
Per il momento si assiste ad un indebolimento tecnico del trend in atto. Una reazione positiva riporterebbe i valori sopra i 317,1665 punti e a riconfrontarsi con la resistenza a 329,5902, massimo del 9 giugno.
Petrolio WTI.
Battuta d’arresto
Il deterioramento tecnico del grafico è notevole. In una settimana i prezzi violano il supporto chiave a 116,64 dollari, violano il lato basso del canale rialzista tracciato tra il minimo dell’11 maggio e il massimo del 16 maggio e chiudono la settimana a 107,99 dollari, al di sotto quindi anche della media mobile esponenziale a 50 sedute a 110,61, con una barra negativa, quella di venerdì, con il range giornaliero tra i più alti degli ultimi mesi.
Sembrano sfumare, per il momento, i tentativi di confrontarsi con la resistenza a 130 dollari.
L’oggettiva valutazione grafica ci impone, in prima battuta di monitorare il supporto chiave a 103,24 dollari, minimo del 19 maggio, e quello a 98,20, minimo dell’11 maggio, violato il quale, il movimento rialzista di quest’ultimo mese verrebbe vanificato e sarebbe tutto da rifare. Il quadro ribassista verrebbe contraddetto da una reazione con la rottura della resistenza a 123,68 dollari, il massimo del 14 giugno.
Oro, quadro incerto
L’outside day bar di lunedì contraddice la visione rialzista che avevamo costruito sulla base dell’azione dei prezzi la settimana precedente.
La figura grafica del triangolo invertito, a “megafono”, che si disegna tra i massimi del 24 maggio, 3 e 13 giugno, e i minimi del 25 maggio e 14 giugno, testimonia l’incertezza e la volatilità del mercato.
L’oro chiude la settimana a 1840,6 dollari, al disotto sia della media mobile esponenziale a 200 sedute, 1855 dollari, che di quella a 50 sedute, 1865,2.
L’estrema incertezza, confermata dalla struttura grafica, potrebbe quindi determinare sia una prosecuzione in senso rialzista che ribassista.
Il primo caso impone il superamento del massimo della seduta di lunedì 13 giugno, a 1882,5 dollari, che corrisponderebbe anche alla rottura del lato alto del canale discendente tracciato a partire dal massimo dell’8 marzo scorso.
In caso contrario, violazione del livello a 1806,1 e “ritest” del minimo del 16 maggio, a 1785 dollari.
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