La manovra di fine anno del governo ha riservato diverse novità per le famiglie, dalle modifiche fiscali all'assegno unico, passando per gli incentivi per la natalità e l'occupazione giovanile e femminile. Queste misure emergono da una disamina degli 82 articoli della manovra per il 2024, approvata dal Consiglio dei ministri il 16 ottobre.
Tra le novità principali, si rafforza l'assegno unico universale per il terzo figlio, che aumenterà fino a sei anni di età.
Inoltre, si sta valutando l'idea di esonerare le famiglie numerose dal pagamento del bollo auto.
Per incentivare la nascita di secondi figli, la manovra prevede agevolazioni per l'asilo e congedi parentali per nuovi nati entro sei anni dalla prima nascita. Infatti, grazie ad un incremento del fondo per gli asili nido, il secondo figlio avrà diritto all'asilo gratuitamente.
Inoltre, le madri di due o più figli saranno esentate dai contributi previdenziali a carico del lavoratore, in quanto lo Stato intende riconoscere il loro fondamentale contributo alla società mediante la maternità.
Sul fronte occupazionale, viene introdotta una maxi deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato, con un aumento al 130% per le donne con figli, gli under30, i disabili ed ex percettori del Reddito di Cittadinanza. Di conseguenza, gli attuali sgravi per giovani e donne non dovrebbero più essere rinnovati.
Per i professionisti, si stanno studiando misure di conciliazione tra vita lavorativa e familiare, come ad esempio la possibilità di differire i termini lavorativi in caso di malattia dei figli fino a 14 anni. Inoltre, nel 2024 i fringe benefit subiranno delle modifiche strutturali: il limite massimo sarà di 2mila euro per i lavoratori con figli e di mille euro per gli altri.
Anche le aliquote Irpef subiranno delle modifiche: passeranno da quattro a tre, accorpando i primi due scaglioni e applicando un’aliquota del 15% fino a 28mila euro, anziché 15mila come attualmente. La manovra prevede anche un taglio del cuneo fiscale, con una riduzione di sei punti delle tasse sul lavoro per i redditi fino a 35mila euro e fino a sette punti per i redditi inferiori ai 25mila euro, beneficiando circa 14 milioni di cittadini con un aumento medio di 100 euro mensili in busta paga. Infine, per gli over 65, la manovra prevede un piccolo aumento dell'assegno pensionistico mensile per gli importi inferiori o uguali al minimo Inps, che saliranno a 618 euro dal 1° gennaio 2024, per tutelare le fasce più deboli che risentono di più degli aumenti dei prezzi dovuti all’inflazione.
(Redazione)