Numerosi leader di Wall Street si sono riuniti a Riyadh, in Arabia Saudita, per l'annuale Future Investment Initiative del regno, durante la quale hanno discusso i rischi e le opportunità per gli investitori e l'economia globale.
I banchieri che hanno partecipato alle discussioni nei panel hanno sottolineato in particolare i venti contrari - soprattutto nel breve termine - provenienti da molteplici guerre, da un rallentamento economico e da un ambiente di alta inflazione e alti deficit fiscali.
Interpellato sulle prospettive di rischio, il CEO del Carlyle Group, Harvey Schwartz, ex presidente di Goldman Sachs, ha consigliato prudenza, ma si è mostrato positivo sulle opportunità di guadagno. Il Carlyle Group è una delle più grandi società di private equity al mondo.
"Penso che questo particolare periodo, mentre usciamo da un periodo di sostanziale manipolazione della curva dei rendimenti - che è stata fatta, secondo me, per motivi molto riflessivi - ma ora stiamo passando a un regime totalmente diverso, credo ci sia motivo di cautela", ha dichiarato. "Ma penso che l'anno a venire presenterà sicuramente incredibili opportunità di guadagno. Tuttavia, in generale, penso che avremo più venti contrari che favorevoli, e la mia personale opinione è che, adattandoci a questo regime dei tassi, ci saranno più sfide nel breve termine. Non significa che non ci saranno grandi opportunità di guadagno."
Nel tentativo di contrastare l'inflazione galoppante seguita al massiccio stimolo economico mondiale in risposta al Covid-19, le banche centrali hanno attuato i più forti aumenti dei tassi d'interesse degli ultimi decenni. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, i responsabili politici monetari hanno aumentato i tassi "di circa 400 punti base in media nelle economie avanzate dal tardo 2021, e di circa 650 punti base nelle economie emergenti".
Questa dinamica aumenta il rischio di credito, rendendo più difficile per le persone e le aziende ottenere prestiti. Schwartz ha anche messo in evidenza la necessità di rimanere liquidi in tempo di guerra per essere meglio preparati all'incertezza.
"Penso che certi rischi geopolitici, in particolare la guerra - ancora una volta la tragedia della guerra e la perdita di vite - siano molto difficili da prezzare nel breve termine. Indipendentemente dal conflitto o da dove si trova nel mondo", ha commentato. "Inoltre occorre incorporare ciò nella valutazione del rischio... se la tua propensione al rischio è alta, penso che si possa incorporare in un modo, se la tua propensione al rischio è bassa, allora penso che sia molto più conveniente rimanere liquidi e prepararsi per risultati più incerti, rischi non lineari. Bisogna essere pronti per questi."
In un panel precedente dello stesso evento, il CEO di JPMorgan, Jamie Dimon, ha sottolineato i pericoli del presente, in particolare la proliferazione nucleare e la guerra, così come il fatto che gli Stati Uniti hanno uno dei più grandi deficit fiscali in tempo di pace della sua storia. Il fondatore di Bridgewater Associates, Ray Dalio, ha affermato di essere pessimista sull'economia globale, citando la guerra, l'ampliamento del divario di ricchezza e le crescenti divisioni sociali.
Schwartz, tuttavia, ha espresso ottimismo sul lungo termine, facendo riferimento a quello che ha chiamato grandi motori di attività: i progressi nella salute e nella longevità, la tecnologia e l'intelligenza artificiale, e la transizione energetica. "Credo che questi siano veramente importanti driver di attività economica, innovazione, crescita; avranno bisogno di molto capitale, serviranno leader di pensiero incredibili, servirà molta cooperazione globale. Ed è difficile non essere qui oggi nel regno", ha aggiunto, "soprattutto questa mattina, ascoltando Yasir (Al-Rumayyan, capo del Fondo di Investimento Pubblico Saudita) parlare, e non sentirsi entusiasti delle opportunità che si presentano."
(Redazione)