Oggi, Martedì 16 gennaio, l'Istat ha confermato la stima preliminare dell'indice nazionale dei prezzi al consumo, registrando un incremento dello 0,2% su base mensile, rispetto ad un decremento dello 0,5% nel mese di Novembre. Su base annua, l'indice è stato confermato allo 0,6%, rallentando rispetto all'incremento dello 0,7% del mese precedente e dell'11,6% di Dicembre 2022.
Istat rivela i motivi della contrazione
L'Istat ha attribuito il rallentamento dell'inflazione prevalentemente ai prezzi dei beni energetici regolamentati, che hanno mostrato un calo del 42%, ai servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, diminuiti del 3,6% dal 4,6%, e agli alimentari lavorati, scesi al 4,9% dal 5,8%. Tuttavia, l'Istituto ha anche segnalato un rallentamento nel calo dei prezzi degli energetici non regolamentati, che sono passati da un decremento del 22,5% a uno del 21,1%, e un aumento degli alimentari non lavorati, saliti del 7,0% dal 5,6%.
L'incremento congiunturale dell'indice generale è principalmente attribuibile alla crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti, aumentati dell'1,4% per fattori stagionali, dei beni alimentari non lavorati, aumentati dello 0,7%, e dei beni non durevoli, aumentati dello 0,5%. Questi aumenti sono stati parzialmente compensati dal calo dei prezzi degli energetici, sia regolamentati che non.
Nel mese di Dicembre, l'inflazione di fondo, escludendo energetici e alimentari freschi, è rallentata al 3,1% dal 3,6%, mentre quella escludendo solo i beni energetici è scesa al 3,4% dal 3,6%.
Indice dei prezzi al consumo
L'indice armonizzato dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,2% su base mensile e dello 0,5% su base annua, rispetto all'incremento dello 0,6% di Novembre, in linea con la stima preliminare. La variazione media annua del 2023 è stimata al 5,9%, in calo rispetto all'8,7% del 2022. In media, per il 2023, l'Istat prevede un aumento dei prezzi al consumo del 5,7%, rispetto all'incremento dell'8,1% del 2022.
Escludendo energetici e alimentari freschi, l'aumento dei prezzi al consumo è previsto al 5,1%, rispetto al 3,8% dell'anno precedente. Escludendo solo i beni energetici, l'aumento previsto è del 5,3%, rispetto al 4,1% del 2022.
(Redazione)