Istat: deficit energetico ridotto del 2023 rispetto al 2022

15/02/2024 11:51

Istat: deficit energetico ridotto del 2023 rispetto al 2022
A dicembre 2023 si prevede un aumento delle esportazioni, con un incremento del 1,2% rispetto al mese precedente. Questo aumento è dovuto sia alle esportazioni verso l'Unione europea (+1,3%) che verso paesi al di fuori dell'UE (+1,1%). Le importazioni, invece, sono previste in calo del 1,9%.
Nel quarto trimestre 2023, rispetto al trimestre precedente, si registra una crescita dell'export dell'1,4% e delle importazioni dello 0,9%.
A dicembre 2023, le esportazioni diminuiscono del 7,8% su base annua in termini monetari, rispetto a novembre quando il calo era del 4,2%. In termini di volume, l'export diminuisce del 10,3%. La flessione dell'export è più accentuata per i mercati europei (-8,8%) rispetto a quelli extra-UE (-7,0%). Le importazioni registrano una diminuzione del 17,6% in valore, con una contrazione più marcata per l'area extra-UE (-26,7%) rispetto all'UE (-9,8%). In termini di volume, le importazioni si riducono del 5,3%.

I settori che maggiormente contribuiscono alla diminuzione delle esportazioni sono i metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-14,5%), gli articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (-11,2%), il coke e i prodotti petroliferi raffinati (-19,5%) e le sostanze e prodotti chimici (-10,1%). Crescono invece le esportazioni di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti non classificati altrove (+2,7%) e di apparecchi elettrici (+1,0%).

I paesi che maggiormente contribuiscono alla riduzione delle esportazioni nazionali sono la Francia (-12,5%), la Germania (-11,8%), gli Stati Uniti (-5,3%) e la Cina (-16,5%). Le esportazioni verso i paesi OPEC, invece, aumentano del 26,5%.
Nell'anno 2023, rispetto al 2022, l'export risulta stazionario. Questo risultato è dato da dinamiche differenziate per settore: aumentano le vendite di macchinari e apparecchi non classificati altrove (+8,8%), di autoveicoli (+20,8%) e di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+5,8%); diminuiscono invece le vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-11,3%), coke e prodotti petroliferi raffinati (-23,4%) e sostanze e prodotti chimici (-8,5%).

A dicembre 2023, si stima un saldo commerciale positivo di 5.614 milioni di euro, rispetto ai 685 milioni di dicembre 2022. Il deficit energetico si riduce notevolmente, passando da 8.997 milioni nel 2022 a 4.635 milioni. L'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici passa da 9.681 milioni a dicembre 2022 a 10.249 milioni a dicembre 2023. Nel complesso, nel 2023, il surplus commerciale è di 34.460 milioni di euro, rispetto al disavanzo di 34.054 milioni nel 2022. Il deficit energetico ammonta a 64.339 milioni, rispetto ai 110.908 milioni dell'anno precedente. L'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici è elevato, pari a 98.800 milioni, rispetto ai 76.854 milioni del 2022.

Nel mese di dicembre 2023, i prezzi all'importazione diminuiscono dell'1,3% rispetto al mese precedente e del 9,4% su base annua.
In conclusione, la stazionarietà dell'export nel 2023 riflette un aumento dei valori medi unitari e una riduzione dei volumi, con tendenze opposte per l'UE (-2,3%) e per i paesi extra-UE (+2,5%). Nel complesso, nel 2023, crescono le vendite di beni strumentali e beni di consumo, mentre si riducono quelle di beni intermedi ed energia. Per l'import, si registra una diminuzione del 10,4% nel 2023, principalmente a causa dei minori acquisti di energia e beni intermedi. I prezzi all'importazione diminuiscono del 7,4% nella media del 2023.

(NEWS Traderlink)

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