Si parla, con sempre maggiore frequenza, di etica e sostenibilità anche a livello di investimenti. Ci si interroga anche sul fatto che, un risparmiatore, debba essere consapevole del suo ruolo all’interno del mercato finanziario: ovvero non guardare solo al profitto che una azienda genera ma anche e soprattutto al come e con quali azioni lo genera.
Certo, la prima reazione sarà probabilmente del tipo: “Ma se un titolo mi garantisce una buona performance, mi porto a casa il risultato in silenzio chiudendo naso, occhi e bocca”.
Riprendendo una celebre frase di Machiavelli: “Il fine giustifica i mezzi”.
Filosoficamente (e anche realmente parlando), se si vuole un mondo migliore, occorre da parte di tutti, una svolta consapevole. Facile a dirsi, decisamente meno a farsi. Un quesito sorge spontaneo: quanti risparmiatori, si interrogano, prima di effettuare un investimento, su quanto sia etico e sostenibile? Ognuno risponda nel buio del proprio studio.
Investimenti Etici: qualche falso mito da sfatare
Innanzitutto, che cosa si intende per investimenti etici e sostenibili? Si fa riferimento a quelle Società che, nello svolgimento delle loro attività, operano in modo responsabile e virtuoso, rispettando l’ambiente, la dignità dei lavoratori e i principi cardine del quieto e pacifico vivere condividendo il mondo (sicuramente non potrà essere considerata attività etica quella svolta dalle aziende che producono armi, tanto per fare un esempio attuale).
D’altro canto, la sostenibilità sta ad indicare la compatibilità con il mondo esterno di una determinata attività di impresa, come ad esempio quella svolta attraverso la produzione di energia elettrica tramite l’utilizzo di pannelli solari o fonti rinnovabili.
Etica e sostenibilità vanno anche ad identificare uno sviluppo sociale che permetta alla collettività di crescere e di accrescere il proprio livello di benessere.
La produzione di qualsiasi bene di consumo attraverso lo sfruttamento del lavoro con paghe da fame, condizioni estreme ed imposizioni coercitive, non è di sicuro un esempio di etica e sostenibilità.
Molto spesso, però, si sente obiettare in merito al fatto che, un investimento che rispecchi tutte queste peculiarità, difficilmente possa essere redditizio e attrattivo.
Questo è uno dei falsi miti più ricorrenti e si rende necessaria una considerazione: un investimento etico e sostenibile, di norma, per dare risultati, necessita di tempo, perché i frutti si vedono nel lungo periodo.
Chi vuole tutto subito, probabilmente, continua a ragionare per falsi miti.
Etica e Sostenibilità: complementari ma non sinonimi
L’attenzione al mondo esterno non significa minor attenzione al business. Nessuna azienda nasce con l’intenzione di operare in perdita o di limitare i profitti ottenibili.
Quindi, rispettare l’ambiente e la Società, non significa assolutamente rinunciare agli utili. Può voler dire, al limite, come ricordato in precedenza, raggiungere determinati risultati in un lasso di tempo più ampio.
Proprio per questo, rispetto ad altri investimenti, quelli etici e sostenibili possono considerarsi meno rischiosi, sempre in un lasso di osservazione temporale di medio/lungo periodo.
Etica e sostenibilità sono due termini che viaggiano quasi sempre in coppia: sono complementari ma non sinonimi.
Ad esempio, una azienda può svolgere la propria attività in modo sostenibile perché rispetta l’ambiente e i lavoratori, ma se, ad esempio, opera nella produzione di armi, non può essere sicuramente definita “etica”.
Stesso discorso per quelle aziende che ad esempio operano nel settore del gioco d’azzardo, del tabacco, dei pesticidi.
Come fare quindi le proprie valutazioni? Come sempre l’informazione e la ricerca sono fattori essenziali nella scelta di ogni investimento. Poi, diventa questione di coscienza personale.
Ognuno è responsabile delle proprie scelte: l’importante è saper ponderare scevri da preconcetti e pregiudizi.
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