Intesa Sanpaolo perde terreno nell'ultima seduta della settimana. I risultati del primo trimestre non hanno deluso, a lasciare l'amaro in bocca è stato il taglio della guidance a causa della crisi causata dalla guerra in Ucraina.
Risultati del trimestre in linea con attese
I proventi operativi netti nel periodo sono stati pari a 5.414 milioni di euro, -1,4% a/a, il risultato della gestione operativa è risultato pari a 2.910 milioni, +0,2% a/a.
Il risultato corrente lordo è di 2.144 milioni dai 2.613 milioni del primo trimestre 2021, il risultato netto consolidato è pari a +1.024 milioni dai +1.516 milioni del primo trimestre 2021. Il risultato netto consolidato, infine, escludendo gli 800 milioni di rettifiche di valore per Russia e Ucraina, è pari a 1.670 milioni (+10,2% rispetto a 1,516 miliardi del primo trimestre 2021).
Il cost/income è al 46,3%, tra i migliori nell'ambito delle maggiori banche europee. Il Common Equity Tier 1 ratio a regime è al 13,6%.
Esposizione verso Russia limitata
L'esposizione verso la Russia è limitata a l'1% circa dei crediti verso la clientela del gruppo mentre i prestiti locali ai clienti russi sono meno dello 0,2% dei prestiti totali alla clientela.
La presenza territoriale in Russia limitata a circa 25 filiali.
Guidance 2022 tagliata
Per il 2022 Intesa si attende un utile netto superiore ai 4 miliardi nell'ipotesi che non vi sia un drastico cambiamento nell'offerta di materie prime e di energia. In precedenza era stato indicato come raggiungibile un risultato oltre i 5 miliardi.
Se poi la copertura delle esposizioni sul fronte della Russia e dell'Ucraina dovesse aumentare al 40%, la guidance relativa all'utile netto verrebbe ulteriormente tagliata a oltre i 3 miliardi.
Entro giugno risposta Bce su buyback
Jefferies, commentando i risultati, ha evidenziato come sia mancato un aggiornamento in merito ai tempi del buyback da 3,4 miliardi.
Su questo argomento il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha dichiarato "Attendiamo entro giugno una risposta dalla Bce al riacquisto delle azioni". L'ok dovrebbe esserci visto il profilo di rischio e la base capitale di Intesa.
Il titolo scende sotto supporto rilevante
Il titolo ha provato a mantenersi al di sopra della chiusura di giovedì a 1,9246, le quotazioni si sono infatti spinte fino a 1,94, tuttavia l'intonazione ribassista del mercato lo ha poi spinto in territorio negativo, con un calo del 2,7% circa in area 1,87 euro.
I prezzi sono quindi scesi al di sotto del minimo del 27 aprile a 1,8770, un supporto rilevante sia perchè la candela giornaliera di quella seduta era un "hammer", elemento che spesso fornisce la base per tentativi di rimbalzo, sia perchè in area 1,8770 si colloca il 61,8% di ritracciamento del rialzo dal minimo di marzo.
La violazione di questo riferimento ricavato dalla successione di Fibonacci rischia di anticipare il ritorno sul minimo di marzo a 1,6816.
Solo recuperi al di sopra di area 1,92 sarebbero un primo indizio in favore di un recupero che necessiterebbe poi di una conferma con la rottura dei 2 euro. In quel caso possibile il test di area 2,10.
Fonte: FTA Online