La sessione odierna della borsa italiana si è conclusa pressoché invariata. Il FTSE Mib ha registrato un incremento dello 0,02%, seguito da FTSE Italia All-Share (+0,05%), FTSE Italia Mid Cap (+0,37%) e FTSE Italia STAR (+0,03%). Quest'incertezza è attribuita alle preoccupazioni degli operatori di mercato che devono gestire i complessi dati trimestrali degli Stati Uniti (oggi in particolare quelli di Goldman Sachs), il rischio di recessione e le politiche monetarie restrittive.
A Piazza Affari, si è distinto l'incremento di Nexi (+2,5%), mentre è da notare la dinamica contrastante di Intesa Sanpaolo (+1,05%) e Unicredit (-0,43%). Amplifon ha registrato invece una decisa perdita del 2%, similmente a Iveco. Si registra una certa incertezza nel settore petrolifero, mentre le utility hanno avuto una buona performance.
Anche le altre principali borse europee mostrano segnali di incertezza, con Dax e CAC 40 che oscillano attorno alla parità. Eurostoxx 50 ha registrato un decremento dello 0,11%, mentre il FTSE 100 britannico è salito dell'1,8% dopo l'annuncio di un tasso di inflazione nel Regno Unito inferiore alle previsioni.
A Wall Street, l'apertura è stata caratterizzata da un andamento positivo, con tutti i principali indici in crescita di circa lo 0,4%. L'euro ha perso valore rispetto al dollaro, con il tasso di cambio a 1,1196 dopo aver tentato di superare la soglia di 1,1250.
Il rendimento del BTP decennale è in aumento, attestandosi al 4,07%, mentre lo spread sul Bund ha mostrato un leggero incremento, a 164 punti base. Il prezzo del petrolio continua a salire, con il contratto sul Brent per settembre 2023 a $80.1/barile (+0.8%) e il WTI a $76/barile. Infine, si registra un lieve calo nel prezzo dell'oro, sceso a $1977 per oncia, e nel prezzo del gas naturale dopo il picco di ieri. Il future sul gas naturale olandese (Dutch TTF) per agosto 2023 è infatti sceso a 26,1 euro/MW (-3,5%).
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