In attesa del giudizio di Standard e Poor's: i riflessi sul Btp

L'Italia è attualmente in una fase di revisione del suo rating di credito da parte delle agenzie di valutazione. Nonostante le "prospettive negative" mantenute da Moody's per oltre un anno, è improbabile che l'agenzia declassi i titoli italiani al di sotto del livello di "investimento" il 17 novembre. D'altro canto, non è da escludere che S&P oggi e Fitch il 10 novembre, o entrambe, possano assegnare "prospettive negative" al nostro Paese, pur mantenendo un rating leggermente superiore a quello di Moody's. 

Questa fase di incertezza sta influenzando il mercato dei titoli di stato, con lo spread tra i Btp italiani a dieci anni e i Bund tedeschi che nell'ultimo mese è passato da 173 punti base (1,73%) a oltre duecento. Negli ultimi giorni, gli indici di mercato hanno mostrato un certo nervosismo, con lo spread che ha raggiunto i 208 punti prima di scendere leggermente e chiudere a 202. 

La pubblicazione del Documento di economia e finanza il 27 settembre scorso ha contribuito a spiegare l'aumento del rendimento dei titoli di stato e quindi il costo del debito italiano, che nell'ultimo mese è cresciuto più che in qualsiasi altro paese europeo (+0,43% per i Btp a dieci anni contro +0,17% per i titoli equivalenti portoghesi).

(Redazione)