Il Portogallo abolirà le pensioni d'oro per i residenti stranieri dal 2024

Il Portogallo metterà fine al regime di tassazione speciale per i residenti stranieri non abituali dal 2024, segnando la fine delle cosiddette "pensioni d'oro". Le agevolazioni fiscali che Lisbona aveva garantito a professionisti o pensionati stranieri che sceglievano il Portogallo come paese di residenza termineranno. 

Fino ad ora, il Portogallo era un'opzione popolare per molti pensionati e professionisti, grazie ad una legislazione che consentiva di accedere ad un'imposta fissa del 20% per i professionisti qualificati e i nomadi digitali, che diminuiva al 10% per i pensionati. Fino al 2020, questi ultimi godevano di un'esenzione totale, che li esentava dal pagamento delle imposte. La legge era stata sfruttata da molti cittadini stranieri e dagli emigranti portoghesi che ricevevano la loro pensione all'estero. 

Nonostante la mossa del governo portoghese, chi attualmente beneficia di queste agevolazioni continuerà a farlo per tutta la durata della legge: dieci anni. Ma dopo lo stop dal Portogallo, quali altre destinazioni possono essere considerate per godersi la pensione con una tassazione ridotta? Ci sono molti paesi che offrono l'opportunità di godere di un riposo meritato con una pensione tassata meno, tra cui Grecia, Spagna, Cipro, Croazia, Malta e Tunisia. 

I pensionati italiani all'estero hanno ora superato i 350.000, sparsi in 165 paesi, pari al 2,6% del totale di 17,7 milioni. Complessivamente circa 1,5 miliardi di euro di pensioni vanno all'estero, il 2% del totale erogato dall'Inps. 

La Grecia ha una tassazione del 7% per 15 anni sui redditi dei pensionati che arrivano dall'estero. La Croazia offre un'aliquota del 12% per le pensioni fino a 2.300 euro. In Tunisia la tassazione si applica solo sul 20% della pensione, con un'aliquota del 7%. Malta prevede un'imposta agevolata del 15% per i redditi provenienti dall'estero, comprese le pensioni. Infine, Cipro esenta da tasse le pensioni fino a 3.420 euro, applicando un'aliquota del 5% per le pensioni che superano tale cifra.

(Redazione)