Il mistero delle bollette sull'elettricità scuote la politica

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 03/11/2023 11:02

Il mistero delle bollette sull'elettricità scuote la politica

La questione che ha destato preoccupazione e dibattito recentemente riguarda le tariffe dell'elettricità e il metodo di pagamento al fornitore. Si tratta di un mistero che ha creato tensione all'interno della maggioranza, creando una carenza temporanea di energia e chiarezza per affrontare un argomento cruciale. Probabilmente, il mistero sarà risolto dal Consiglio dei Ministri previsto per il prossimo venerdì. 
 

Secondo quanto riportato da un articolo del “Corriere della Sera” non è un dettaglio insignificante, né una questione che può essere risolta solo attraverso una decisione tecnica. È un problema principalmente politico che ha visto un conflitto rilevante tra il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto. Il primo avrebbe voluto "rimandare il rimandare", un ritardo già effettuato da tutti i governi precedenti dal 2017 in poi, con un decreto all'ultima riunione del governo. 

L'obiettivo era estendere il mercato libero alle utenze non vulnerabili, oggi incluse nel regime di maggior tutela. L'opposizione da parte del secondo ministro è derivata dal richiamo alla promessa di liberalizzazione del mercato energetico, iniziata con la riforma Bersani. Tale promessa è legata non solo al pagamento della quarta rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), previsto per la fine dell'anno, ma anche alla validità completa della terza rata, appena incassata. 

L'insistenza di Pichetto per un rinvio di sei o dodici mesi dalla scadenza del 10 gennaio mira a procedere a un'ulteriore liberalizzazione del mercato. Questo è ciò che è stato fatto precedentemente per le piccole e medie imprese nel 2021 e per le microimprese dall'inizio di quest'anno. Attualmente, circa 9 milioni di famiglie sono soggette al mercato di maggior tutela dell'elettricità, con tariffe fissate dall'Arera, l'Autorità per l'energia presieduta da Stefano Besseghini. Circa la metà di queste famiglie è considerata vulnerabile e rimarrà in una "zona protetta", che tuttavia non è necessariamente la più economica nel medio termine. 

Queste famiglie vulnerabili includono persone anziane di oltre 75 anni, beneficiarie di sussidi e inclusi nella categoria di "famiglie fragili" definita dalla legge. Il resto, ovvero circa 5 milioni di famiglie, è considerato "non vulnerabile", capace di gestire il passaggio al servizio di tutela graduale (Stg) di durata triennale senza problemi significativi. I timori sorgono quando ci si rende conto che circa la metà di questi 5 milioni di utenti deve cambiare gestore e ripristinare la domiciliazione bancaria delle proprie bollette. Questo potrebbe causare disagio a molti, in particolare poiché le elezioni europee si svolgeranno all'inizio di giugno. Pertanto, è meglio evitare un'ondata di malcontento generale e un aumento del tasso di morosità. 

Sebbene nei precedenti si siano avuti numerosi rinvii, aggiungerne uno non sembra un grande problema. Tuttavia, in questo modo, si assume che le famiglie non vulnerabili non siano in grado di confrontare diverse offerte e fare i conti di conseguenza. In realtà, l'85% di coloro che hanno scelto il mercato libero negli anni passati ha optato per un prezzo fisso, inizialmente superiore mediamente di circa il 10% rispetto a quello tutelato. 

Nel settore elettricità, si potrebbe dire che si è verificato qualcosa di simile all'andamento dei mutui a tasso fisso rispetto al tasso variabile in un periodo di tempo relativamente breve, con un aumento notevole del costo del denaro. Tuttavia, il confronto tra i due regimi può essere effettuato solo a posteriori ed è condizionato dalle diverse tipologie di offerta dei privati. 

Negli ultimi anni, non c'è mai stata una vera campagna di informazione pubblica comprensibile e a uso del cliente. Il contestato decreto Energia considerava tale informazione indispensabile, specialmente ora che il mercato sembra relativamente più tranquillo. Non è detto che torneremo a un periodo di prezzi contenuti, ma sarebbe un peccato se le famiglie, come le imprese, non avessero l'opportunità di cogliere tutte le occasioni di risparmio, grazie all'informazione necessaria e alle garanzie di tutela dei più deboli.

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