Le borse asiatiche hanno registrato un calo, principalmente a causa delle vendite nel settore tecnologico, seguite alla delusione per le prospettive future di Micron Technology crollato dell'8% a Wall Street.
Il divario tra Giappone e USA
Nel frattempo, lo Yen giapponese si è stabilizzato contro il dollaro americano, toccando i minimi dall'ultimo trimestre del 1986. Questa situazione è dovuta al grande divario tra i tassi di interesse del Giappone e degli Stati Uniti, mettendo il mercato in stato di allerta per eventuali segnali di intervento da parte delle autorità giapponesi a sostegno della propria valuta. Il ministro delle Finanze giapponese, Suzuki, ha dichiarato che il governo nipponico adotterà le misure necessarie nel campo valutario, segnalando la prontezza a intervenire per contrastare la debolezza della divisa. Questa dichiarazione è stata resa proprio mentre i ministri del Commercio e dell'Industria di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, il 26 giugno, si sono impegnati a collaborare su questioni strategiche, come l'intelligenza artificiale, la sicurezza, i controlli sulle esportazioni, l'energia pulita e le catene di fornitura dei semiconduttori.
Indici asiatici in calo
Le borse asiatiche hanno seguito un trend negativo: l’indice Nikkei ha perso lo 0,88%, l’Hang Seng di Hong Kong l’1,7%, il Kospi della Corea del Sud lo 0,50% e gli indici Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite della Cina, rispettivamente, lo 0,7% e lo 0,9%. Il motivo è da ricercare nei dati deboli sui profitti industriali, in un periodo di tensione commerciale con l'Occidente. Anche l’indice Asx 200 australiano è sceso dell'1%, a seguito di una lettura dell'inflazione più alta del previsto, alimentando le preoccupazioni per un potenziale aumento dei tassi di interesse da parte della Reserve Bank.
La situazione su futures USA
I futures statunitensi hanno perso terreno per via delle preoccupazioni che i dati Pce degli Stati Uniti di venerdì mostrino un'alta inflazione. Secondo alcuni esperti di NatAlliance Securities LLC, “tutto dipende dalla Fed: tassi più alti per un periodo più lungo stanno mantenendo i tassi a breve termine molto alti, attirando denaro negli Stati Uniti e mantenendo forte il dollaro". Questo è un problema per il Giappone.
Un altro fattore di peso è rappresentato dalla situazione di Micron Technology. Nonostante l’utile trimestrale della società abbia superato le aspettative, le previsioni sui ricavi del trimestre in corso non sono state all'altezza delle aspettative degli investitori, che speravano in un risultato migliore, soprattutto dopo l'aumento del titolo superiore al 100% nell'ultimo anno.
(Redazione)