Google crolla a Wall Street, il chatbot Bard fa cilecca
Le azioni di Alphabet, la società che controlla Google, ieri sera hanno terminato la seduta al NASDAQ con un ribasso del 7,68%. In termini di capitalizzazione si tratta di una perdita di circa 100 miliardi di dollari.
Per dare un'idea il valore di mercato della società più grande quotata presso la Borsa di Milano (Enel) è di poco meno di 55 miliardi di euro (circa 59 miliardi di dollari). La causa del crollo è la scoperta di un errore del cahtbot Bard lanciato lunedì. I chatbot sono applicazioni di intelligenza artificiale (AI, Artificial Intelligence) che simulano una chat con un operatore umano.
È capitato praticamente a chiunque di imbattersi in una chatbot, ad esempio sul sito della propria banca on line o su quello di un famoso operatore di e-commerce.
Normalmente sono dei filtri che hanno il compito di scremare gli utenti fornendo risposte a domande semplici, in modo tale che il minor numero di richieste arrivino agli addetti in chat o in call center. L'obiettivo finale è ovviamente quello di ridurre il personale e maggiore sarà la complessità delle domande cui i chatbot riescono a rispondere minore sarà la necessità di impiegare risorse umane.
Reuters scopre l'errore sul telescopio Webb
Purtroppo per Google il chatbot Bard integrato nel motore di ricerca, lanciato lunedì scorso e presentato ieri, è andato incontro a una pessima figura.
Google aveva infatti postato su Twitter un breve video di presentazione dove Bard rispondeva a una domanda sulle nuove scoperte del James Webb Space Telescope, un grande telescopio a infrarossi lanciato in orbita il 25 dicembre 2021 e frutto della collaborazione tra NASA, ESA e la candese CSA. Ebbene, tra le risposte fornite ce n'era una errata: veniva infatti citata, tra le altre, la prima foto di un pianeta esterno al sistema solare.
In realtà la prima foto di un pianeta extrasolare, o esopianeta, è stata scattata dallo European Southern Observatory's Very Large Telescope nel 2004. L'agenzia Reuters se ne è accorta facendo notare la cosa poco prima l'inizio della presentazione di ieri.
Google resta indietro rispetto a Microsoft e al suo Chat GPT
Una situazione molto imbarazzante che secondo alcuni analisti fa emergere in modo lampante il terreno perso da Google negli ultimi mesi.
Il colosso di Mountain View è stato infatti un pioniere del settore AI ma sta evidenziando una sorprendente lentezza nell'integrare la propria tecnologia con il motore di ricerca. Alcuni osservatori sottolineano il fatto che Microsoft ha acquisito un vantaggio in questo campo: ieri ha annunciato il rilascio di una versione del suo motore di ricerca Bing con le funzionalità Chat GPT integrate.
Si tratta di un chatbot sviluppato da OpenAI, una startup in cui Microsoft ha investito circa 10 miliardi di dollari. Chat GPT è stata presentata a novembre e ha stupito per l'accuratezza e la qualità di scrittura delle risposte richieste. L'AI sta diventando un must nel settore tech, alla luce dei recenti annunci di licenziamenti da parte di alcune big.