Gestioni separate: soldi in cassaforte?
Le gestioni separate rappresentano la risposta assicurativa al risparmiatore che cerca di preservare al sicuro il proprio capitale ottenendo comunque un rendimento soddisfacente.
Gli elementi essenziali, quindi, sono due: la garanzia del capitale e un rendimento più o meno interessante e redditizio.
Anzi, tre, per essere precisi in quanto le somme raccolte vengono gestite separatamente rispetto alle altre attività della compagnia assicurativa.
Fino a qualche anno fa, le gestioni separate prevedevano anche un tasso di rendimento minimo garantito.
Cosa significava?
Voleva dire che la compagnia assicurativa si impegnava a riconoscere al sottoscrittore, come minimo, il tasso garantito dal contratto, indipendentemente dall’andamento dei mercati e dell’economia.
Quindi, sin da subito, il risparmiatore era al corrente del fatto che avrebbe potuto ottenere un rendimento non inferiore a quello specificato in polizza.
Il rendimento effettivo, poi, dipendeva (e dipende), oltre che dalla bravura del gestore, anche dalle commissioni (cosiddetto trattenuto) che lo stesso percepiva (e percepisce) in relazione alla propria attività.
In che cosa investono le gestioni separate?
Gestioni separate: dove investono
Le gestioni separate investono i capitali raccolti principalmente in titoli di stato ed obbligazioni.
Ovviamente i fattori da prendere in considerazione sono i flussi cedolari che questi titoli riconoscono periodicamente e le possibili plusvalenze in conto capitale dovute all’apprezzamento dei titoli in portafoglio.
Questo aspetto riguarda i titoli obbligazionari a tasso fisso destinati ad accrescere le loro quotazioni nel momento in cui i tassi di mercato scendono.
Viceversa, quando la politica monetaria messa in atto dalle banche centrali è di tipo restrittivo, le cose vanno molto diversamente e il valore dei titoli presenti nel portafoglio delle gestioni separate tende a deprezzarsi.
Ecco spiegato il motivo per cui, negli ultimi anni, mediamente, i rendimenti di queste polizze sono stati piuttosto insoddisfacenti e comunque decisamente inferiori rispetto, ad esempio, a quelli offerti dai conti deposito o investimenti simili.
Quale può essere la soluzione al problema?
Gestioni separate: cosa stanno facendo le compagnie
Le compagnie assicurative cosa stanno facendo per cercare di rendere più appetibili i loro prodotti?
Semplicemente, hanno creato nuovi prodotti che contengono titoli di recente emissione che quindi consentono di avere rendimenti cedolari più elevati e possibili gain in conto capitale dovuti ad una eventuale prossima riduzione dei tassi di mercato.
Ai risparmiatori può essere concessa la possibilità di fare uno switch dalla precedente alla nuova gestione.
Questo permette di tamponare l’insoddisfazione e di creare i presupposti per risultati migliori nei periodi a venire.
Ovviamente, quando si sottoscrivono prodotti di questo genere, occorre sempre fare attenzione ai costi, siano essi d’ingresso, di gestione o d’uscita.
Diversi di questi prodotti, infatti, prevedono costi d’uscita nel caso in cui il risparmiatore voglia riscattare il capitale prima di un determinato periodo (di solito da uno a cinque anni).