Gas ed elettricità in netta flessione dopo la crisi del 2022
Dopo la crisi del gas e degli approvvigionamenti dalla Russia dell'anno scorso in scia all'invasione dell'Ucraina e alle sanzioni del blocco occidentale contro Mosca, la situazione si sta normalizzando.
Il prezzo del gas misurato dal Dutch TTF Natural Gas Future da inizio anno si è dimezzato, passando dai quasi 80 euro/MW di fine 2022 ai 39 circa attuali. Ricordiamo che lo scorso agosto si è registrato un massimo storico vicino a quota 350.
Questo trend si è riverberato sulle bollette dell'elettricità (prodotta in gran parte nelle centrali a gas): a fine marzo l'ARERA ha comunicato una riduzione del 55% del prezzo per la famiglia tipo in regime di tutela per il secondo trimestre.
Il report di Renantis
Tutto risolto quindi? In buona parte si: secondo il report di Renantis (ex Falck Renewables) i rifornimenti di gas dalla Russia sono stati completamente sostituiti da quelli di GNL, il gas liquefatto.
Inoltre l'inverno è stato particolarmente mite e la bassa domanda sia domestica che industriale ha fatto in modo che il tasso di riempimento delle riserve di gas in Europa sia oggi di circa il 55%, un livello storicamente molto alto e identico a quello osservato nel 2020 quando i lockdown fermarono l'attività economica.
La stagione dell’approvvigionamento del gas per il prossimo inverno è partita il 1° aprile: dato l'alto livello di partenza il processo dovrebbe essere agevole, quindi senza le fibrillazioni viste la scorsa estate.
Due fattori si rischio: il nucleare francese...
Il report mette però in evidenza due fattori di rischio.
Il primo riguarda l'attività presso le centrali nucleari francesi. La produzione di energia elettrica nei primi due mesi dell'anno ha toccato i minimi storici a causa di manutenzioni straordinarie e scioperi.
Secondo EDF questo "buco" verrà progressivamente colmato nel corso dell'anno ma è possibile che il computo finale veda una riduzione della produzione francese.
...e l'idroelettrico italiano
L'altro fattore di rischio è interno e interessa l'attività idroelettrica.
Al momento attuale le riserve idroelettriche sono sui livelli più basso degli ultimi sei anni e paragonabili a quelle dell'inverno scorso quando la siccità colpì le regioni del Nord Italia.
Ancora peggiore è la situazione dell'energia stoccata sulle Alpi come neve, addirittura inferiore a quella dell'anno scorso.
Renantis prevede quindi una ridotta produzione idroelettrica con probabili pressioni al rialzo sui prezzi dell'elettricità.