I futures sui principali indici azionari di Wall Street sono in lieve ribasso: alle 7.47 circa ora italiana, quelli sul Dow Jones cedono lo 0,09%, quelli sullo S&P 500 arretrano dello 0,10%, mentre quelli sul Nasdaq scendono dello 0,08%.
Nella sessione di ieri, a Wall Street, il Nasdaq Composite ha guidato i guadagni, salendo dell'1,14%; lo S&P 500 ha riportato un progresso dello 0,67% mentre il Dow Jones Industrial Average è salito dello 0.25%.
A sostenere la borsa Usa, le indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, secondo cui la Fed di Jerome Powell sarebbe pronta a deporre le armi nella sua lotta contro la crescita dell'inflazione.
Dal quotidiano finanziario è emerso che, così come atteso dai mercati, nel prossimo meeting in calendario i prossimi 19-20 settembre, la Fed dovrebbe fare una pausa nel suo ciclo di strette monetarie, indicando la possibilità che un ulteriore rialzo possa arrivare entro la fine dell'anno.
Tuttavia, secondo il Wall Street Journal, l'urgenza di alzare di nuovo i tassi si sarebbe decisamente attenuata.
Il 27 luglio scorso la Federal Reserve ha alzato i tassi sui fed funds Usa di 25 punti base, al nuovo range compreso tra il 5,25% e il 5,5%, record degli ultimi 22 anni.
Era dal 2001, di fatto, che i tassi non erano così alti.
Il Nasdaq è stato sostenuto ieri dal rally di Tesla, il colosso delle auto elettriche fondato e gestito da Elon Musk.
Il titolo ha chiuso la sessione con un balzo del 10% circa, a quota $273,58.
I buy sono scattati dopo l'upgrade di Morgan Stanley, che ha reso noto di ritenere che i supercomputer Dojo di Tesla potrebbero aumentare il valore di mercato della Big Tech Usa di 500 miliardi di dollari.
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