Bund, un test importante
L’azione dinamica dei prezzi sembra proseguire in modo piuttosto ordinato, anche se con un lieve rallentamento, all’interno del canale rialzista disegnato a partire dal minimo del 16 giugno. I prezzi chiudono la settimana a 153,10 euro, al di sopra della media mobile esponenziale a 50 sedute.
L’insorgere di offerta nelle sedute del 13 e 14 luglio, come testimoniano sia i volumi che la struttura delle barre, indicano che, dati gli elevati volumi che hanno accompagnato la leg ribassista dal 31 maggio in poi, prima di andare a testare la resistenza chiave in area 155-157, è necessario un notevole sforzo da parte della domanda per superare definitivamente i 153-154 euro, livello sul quale attualmente i prezzi stanno incontrando resistenza.
L’assorbimento dell’offerta presente a tale livello è un elemento cruciale per poter affermare che il Bund ha riacquistato definitivamente forza tecnica.
Una eventuale ridiscesa dei prezzi al di sotto dei 148 euro, rimetterebbe in discussione l’intero scenario.
BTP future. Indebolimento
Complice l’incertezza che grava sulla crisi di governo, l’area compresa tra 126-123 euro si rivela come resistenza chiave nella struttura dei prezzi del BTP.
Il tentativo del 14 luglio, di riportare con decisione i prezzi a chiudere al di sotto dei 123 euro, è fallito grazie alla presenza di domanda, come appare sia dal volume della seduta che dalla posizione del prezzo di chiusura.
Notizie positive sul versante politico potrebbero evitare la definitiva compromissione del quadro tecnico e sospingere il grafico nuovamente al ritest della resistenza a 126 euro.
Uno scivolone sotto l’area 123-121, colorerebbe nuovamente il grafico in chiave ribassista. Partita delicata in cui, alle incertezze sugli esiti delle scelte monetarie della BCE, si aggiunge il momento politico delicato che sta attraversando il paese.
T Bond Continuous, la reazione è debole
La reazione alle 3 sedute negative consecutive della settimana precedente è stata piuttosto debole, confermando sia il momentaneo danno tecnico prodotto dalla seduta del 6 luglio, sia la presenza di affollamento di offerta in quell’area.
La bella barra relativa agli scambi del 13 luglio, con ottimi volumi, non riesce ad avere un seguito adeguato.
Anche se appare in costruzione un potenziale testa-spalle inverso, con connotazione rialzista, si tratta sempre di “lavori in corso” e preferiamo, in una fase come l’attuale, ragionare in termini di “linee orizzontali”.
I prezzi, adagiati sulla media mobile esponenziale a 50 sedute, si trovano dunque al confronto con una pervicace offerta collocata in area 140-142 dollari, il cui superamento è condizione necessaria per far riacquistare forza tecnica al T-Bond.
Una chiusura decisa oltre la soglia dei 142 dollari è quindi il requisito per dar forza alla tesi rialzista.
Decisiva, in chiave ribassista, sarebbe, invece, la violazione del supporto a 136 dollari, minimo dell’8 luglio.
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