Ieri il future Ftse Mib ha registrato un moderato calo, con una perdita dello 0,26% e un valore di 32690 punti, oscillando tra 32600 e 32775 durante la sessione. Negli Stati Uniti, nel quarto trimestre il PIL è cresciuto del +3,2%, leggermente al di sotto delle previsioni che si attestavano sul +3,30%. I consumi sono aumentati del +3%, superando le aspettative ferme al +2,70%, accelerando rispetto al trimestre precedente (+2,80%).
Oggi alle 14:30 è atteso il dato più rilevante della settimana, il deflatore PCE, seguito attentamente dalla Federal Reserve per decisioni sulla politica monetaria. Gli economisti prevedono un aumento dello 0,3% nei prezzi delle spese dei consumatori a gennaio, superando lo 0,2% del mese precedente.
Le previsioni sul futuro degli swap suggeriscono che la Federal Reserve potrebbe ridurre i tassi di interesse di soli 75 punti base quest'anno, un dato inferiore alle previsioni di fine 2023. Un taglio a marzo sembra essere stato scartato, con l'ipotesi più probabile di un taglio prima dell'estate. Anche le speranze di intervento sui tassi da parte della BCE sono scarse, con il vicepresidente Luis de Guindos che ha dichiarato la necessità di ulteriori dati prima di considerare un taglio.
La situazione di attesa per il dato delle 14:30 si riflette anche sul grafico del Ftse Mib future, che ieri ha mostrato una stretta oscillazione con pochi volumi. I prezzi si mantengono sopra il lato alto del canale crescente disegnato dai minimi di marzo 2023, attualmente testato in supporto a circa 32500. Se i prezzi rimarranno sopra i 32440/50, è probabile una rottura verso i 32810/20 e successivamente i 33400 punti. Al di sotto dei 32440, si potrebbe assistere a una ricopertura del gap lasciato il 22 febbraio a 32220 punti.
(NEWS Traderlink)