Fondi obbligazionari: è tornato l'entusiasmo?

16/02/2023 10:00

Fondi obbligazionari: è tornato l'entusiasmo?

Fondi obbligazionari: sta tornando il sorriso?

Qualcosa si era già visto nell'ultimo trimestre dello scorso anno e, l'inizio del 2023, sta confermando il ritorno dei risparmiatori verso i fondi obbligazionari.

Dopo un periodo nero come quello vissuto nei primi nove o dieci mesi del 2022, questa è sicuramente una notizia positiva.

L'anomalia vissuta, ha pesato eccome sia sulle tasche che nelle menti dei risparmiatori.

Ricordiamo infatti che il 2022 ha visto il venir meno della correlazione inversa tra azioni ed obbligazioni: entrambi gli strumenti finanziari, infatti, hanno registrato una performance negativa.

Il disorientamento, quindi, è stato palese, così come lo scemare di rapporti di connessione che venivano percepiti come dogmi e certezze.

Che cosa è cambiato o cosa sta modificando la percezione del mercato nei confronti del comparto obbligazionario? E, sopratutto, verso quali tipologie di bond si stanno indirizzando gli investimenti?

Fondi comuni obbligazionari: rendimenti in crescita

Intanto, occorre evidenziare come i rendimenti, rispetto a 12 mesi fa, siano decisamente più attraenti.

I rialzi dei tassi da parte delle banche centrali hanno infatti determinato l'incremento dei tassi nominali previsti dalle nuove emissioni di titoli.

Ricerca della qualità, attraverso una attenta analisi di chi emette il bond e attesa per un allentamento progressivo della stretta monetaria, sono le due componenti fondamentali da prendere in considerazione in questa fase.

A differenza di quanto accadeva dodici mesi fa, oggi, per ottenere rendimenti interessanti non è più necessario correre rischi importanti andando su strumenti finanziari emessi da paesi emergenti o sugli high yield bonds.

Lo yield delle obbligazioni cosiddette investment grade è infatti passato dall'essere poco superiore all'1% al raggiungere il 3,65%.

Da questo singolo dato si comprende quindi come il rapporto tra rischio e rendimento si sia modificato sensibilmente nel giro di un anno e quindi, come anche l'approccio di gestori ed investitori sia variato.

Fondi obbligazionari: quali prospettive per il 2023?

Quali possono essere le prospettive per l'anno corrente?

Il mercato pare puntare su uno stato recessivo più soft del previsto e quindi sul rallentamento della spirale inflazionistica che così tanti problemi ha creato a livello economico.

Ciò, probabilmente, non avverrà nella prima parte dell'anno ma, più facilmente, nel secondo semestre del 2023.

La politica monetaria restrittiva dovrebbe quindi lasciare il passo ad una fase di stabilizzazione dei tassi di interesse per poi invertire la rotta se le cose dovessero andare come tutti si auspicano.

Una politica espansiva, oltre a ridare corpo ai consumi, porterebbe benefici anche ai corsi obbligazionari dei titoli a tasso fisso.

Si potrebbe quindi tornare a lavorare su un concetto di diversificazione del portafoglio con le obbligazioni utilizzate come elementi correlati in maniera inversa rispetto alle azioni.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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