Il Fondo Monetario Internazionale ha aggiornato al rialzo le previsioni di crescita della Cina per il 2024, portandole dal 4,6% al 5%, per tenere conto della forte espansione registrata all'inizio dell'anno e del sostegno aggiuntivo del governo. Inoltre, si prevede che questo slancio continuerà anche nel 2025, con una stima del PIL per l'anno successivo aumentata dal 4,1% al 4,5%.
La Cina ha fissato un obiettivo di crescita di circa il 5% per quest'anno e nel primo trimestre ha registrato una crescita superiore alle previsioni, pari al 5,3%, nonostante la persistente recessione nel settore immobiliare che continua a pesare sulla domanda interna.
Gita Gopinath, primo vice direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, ha dichiarato in un'intervista con Bloomberg News che, nonostante una ripresa dei consumi, c'è ancora molto da fare. Gli investimenti pubblici mostrano una forza costante, mentre quelli privati sono ancora deboli, principalmente a causa delle difficoltà nel settore immobiliare.
Il FMI ha esortato Pechino a fornire ulteriore supporto monetario e fiscale all'economia, in particolare prendendo maggiori misure per affrontare la crisi abitativa persistente nonostante gli sforzi delle autorità per stabilizzare i prezzi e stimolare la domanda.
Recentemente, i funzionari cinesi hanno annunciato nuove iniziative per sostenere i mercati immobiliari, tra cui la facilitazione dei requisiti per il pagamento iniziale e un finanziamento di 300 miliardi di yuan (42 miliardi di dollari) dalla banca centrale per aiutare i governi locali ad acquistare l'eccesso di inventario dai costruttori.
Secondo Gopinath, è necessario fare di più e la politica fiscale dovrebbe concentrarsi sull'offerta di un sostegno finanziario straordinario da parte del governo centrale per il settore immobiliare, sottolineando che la bassa inflazione offre spazio anche per ulteriori interventi monetari.
Infine, il Fondo Monetario Internazionale sta ancora valutando gli impatti dei recenti dazi annunciati dagli Stati Uniti nei confronti della Cina. Gopinath ha sottolineato che politiche che aumentano la frammentazione sono dannose per l'intero mondo, con un aumento delle politiche commerciali restrittive tra i paesi registrato nel 2023, con circa 3.000 nuove restrizioni commerciali imposte, triplicate rispetto al 2019.
(Redazione Traderlink)