Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank S.p.A., ha approvato i risultati al 31 dicembre 2023. L'utile netto è aumentato del 42,0% rispetto all'anno precedente, raggiungendo €609,1 milioni. I ricavi totali sono stati di €1.237,6 milioni, con una crescita del 30,5% rispetto all'anno precedente. Il rapporto costi/ricavi è stato del 24,1%. Il capitale e la liquidità sono solidi, con un CET1 al 24,3%, un LR al 4,95% e un LCR superiore al 800%. È stato proposto un dividendo di €0,69 per azione, con un aumento del 41% rispetto all'anno precedente.
Al 31 gennaio 2024, la raccolta netta nel mese di gennaio è stata di €580 milioni, di cui €79 milioni gestiti. I ricavi stimati dal brokeraggio nel mese di gennaio sono stati di €16 milioni. Sono stati acquisiti 14.229 nuovi clienti, con una crescita del 30,1% rispetto all'anno precedente, che rappresenta il secondo miglior mese di sempre.
Alessandro Foti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank, ha dichiarato che Fineco ha concluso il 2023 con una crescita molto robusta, registrando utili e ricavi record e iniziando il nuovo anno con slancio. Questi risultati confermano il consolidamento del percorso di sviluppo di FinecoBank, che è stato supportato da una forte spinta verso gli investimenti e da una maggiore richiesta di consulenza da parte dei clienti interessati a interagire con i mercati attraverso la piattaforma di investimento. L'offerta attrattiva di FinecoBank e le iniziative implementate su tutto il territorio nazionale insieme ai consulenti hanno contribuito alla forte accelerazione dei clienti registrata soprattutto negli ultimi mesi dell'anno. Fineco Asset Management ha anche dato un notevole contributo ai brillanti risultati, grazie alle nuove strategie di investimento efficienti, innovative e adatte all'evoluzione dei mercati. I dati di raccolta di gennaio confermano il solido contributo dell'investing e la capacità dei consulenti di intercettare le esigenze della clientela in tutte le fasi di mercato e di affiancarli in una pianificazione efficace e di lungo periodo. Tutto questo fa guardare con ottimismo alle sfide del 2024.
Nota: I dati sono al netto delle poste non ricorrenti registrate nel 2022, che includono la cancellazione dello Schema Volontario.
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