Dopo numerose turbolenze, Evergrande, il gigante immobiliare cinese che dal 2021 versa in una situazione critica, ha riaperto le transazioni delle sue azioni alla borsa di Hong Kong. Il 3 ottobre, ha concluso la sessione con un incremento del 28% circa. Questi sono segni positivi, sebbene timidi, dopo la sospensione decisa la settimana precedente dal governo cinese, a seguito dell'indagine nei confronti del suo fondatore, Xu Jiayin, un tempo l'uomo più ricco della Cina, accusato di aver violato la legge.
La questione Evergrande rimane tuttavia una spada di Damocle per Pechino, che deve affrontare una situazione potenzialmente esplosiva ed estremamente complessa. Infatti, l'impresa è diventata la società immobiliare più indebitata al mondo, con debiti che superano i 300 miliardi di dollari, e subisce una pressione crescente da parte dei suoi creditori.
Il governo cinese fino ad ora ha evitato di intervenire direttamente per salvare l'azienda, che in passato era considerata "troppo grande per fallire". Ora che Evergrande si trova sull'orlo del baratro, ci sono speculazioni su un possibile intervento più deciso di Pechino per gestire le eventuali ripercussioni. Un possibile crollo disordinato del gruppo potrebbe avere conseguenze devastanti sull'economia cinese, già provata da altre circostanze. Le prospettive di un piano di ristrutturazione del debito estero di Evergrande, essenziale per la sua sopravvivenza, sono state offuscate dall'indagine penale sul suo fondatore e presidente, Xu.
I segnali attuali non sono incoraggianti e suggeriscono una possibile liquidazione dell'impresa. Se ciò dovesse accadere, Evergrande potrebbe trasformarsi in una palla da demolizione contro l'economia cinese. L'arresto del presidente Xu potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione per l'azienda e il mercato immobiliare, secondo il professor Steve Tsang, direttore del Soas China Institute.
Dal 2020, le aziende cinesi responsabili di circa il 40% delle vendite immobiliari nazionali sono andate in default a seguito dell'inasprimento delle normative. Oltre a Evergrande, anche Country Garden ha avuto difficoltà a evitare enormi rimborsi del debito, aumentando il rischio di contagio. Il destino di Evergrande potrebbe essere deciso durante un'udienza presso un tribunale di Hong Kong, prevista per il 30 ottobre. I problemi di Evergrande hanno preso il via nel 2021. Nel contesto delle preoccupazioni del governo cinese per l'elevato indebitamento del settore immobiliare, un giro di vite normativo ha reso impossibile per Evergrande restituire gli interessi su centinaia di miliardi di dollari di debito, innescando una crisi di liquidità nel settore immobiliare del Paese.
Nell'agosto scorso, il gruppo ha dichiarato fallimento negli Stati Uniti per proteggere i suoi beni americani, nel tentativo di ristrutturare le proprie finanze. Un mese dopo, la sua principale unità in Cina, Hengda Real Estate, non ha saldato un'obbligazione da 4 miliardi di yuan. Subito dopo, diversi dipendenti dell'unità di gestione patrimoniale di Evergrande sono stati arrestati a Shenzhen, mentre il presidente dell'azienda, Xu, è stato messo sotto inchiesta.
L'eventuale crollo di Evergrande colpirebbe non solo i compratori di appartamenti, ma anche gli investitori coinvolti in vari altri settori della società immobiliare e coloro che lavorano nelle industrie correlate al gruppo.