Euro-dollaro, nuovo crollo. Debole la sterlina, yen recupera

26/09/2022 15:35

Euro-dollaro, nuovo crollo. Debole la sterlina, yen recupera

EUR/USD, un nuovo crollo

La debolezza dell’euro nei confronti del dollaro la dice lunga sul sentiment dei mercati nei confronti dell’Eurozona, scontando un inverno lungo e difficile in cui l’intera economia europea sarà sull’orlo del baratro nonostante i proclami rassicuranti. Rimanendo sul piano strettamente tecnico, l’euro crolla nuovamente, cedendo sul supporto di area 0,99 dollari e chiudendo la settimana a 0,96, dopo il vano tentativo della settimana precedente di rompere la resistenza di 1,009.

Rispetto alla chiusura della scorsa settimana, l’euro perde un ulteriore 3,25% e apre un potenziale scenario ulteriormente ribassista, in cui i punti di riferimento tecnici saltano.

Il lato inferiore del canale discendente disegnato a partire dal massimo del 10 febbraio scorso, che ha contenuto egregiamente la struttura dei prezzi in questi mesi, rappresenta il supporto dinamico di riferimento, attualmente a 0,95-0,94 dollari. Oltre vi è 0,90, nel punto di origine delle quotazioni della coppia di valute.

Un movimento rialzista a testare il livello a 0,99 dollari, ridarebbe un po’ di fiato all’euro, ma l’idea di un rally tecnico non appare così scontata, anche se l’indicatore RSI a 14 sedute, venerdì, ha chiuso registrando un valore al di sotto del limite oltre il quale convenzionalmente un grafico è in posizione di ipervenduto, a 28,72.

EUR/GBP: Ulteriore balzo in avanti

Mentre il nuovo Primo Ministro inglese, Liz Truss illustrava la nuova politica di riduzione del carico fiscale, la Banca d’Inghilterra annunciava pubblicamente che l’Inghilterra è in recessione, e che, comunque, si tratta di un male minore e necessario se confrontato con un’inflazione fuori controllo.

Non ci si poteva certo aspettare un rafforzamento della moneta, dunque.

L’estrema debolezza del “quid” (termine colloquiale inglese per indicare la sterlina), proietta l’euro a chiudere la settimana con un + 1,76% rispetto alla chiusura della settimana precedente, a 0,89258 per l’esattezza, un valore che, sul grafico, non si vedeva dal febbraio 2021.
Dopo una leggera correzione, la seduta di venerdì, catapulta l’euro al livello di chiusura di cui sopra, facendo registrare +2,16% rispetto alla chiusura del giorno precedente.

L’indicatore RSI a 14 sedute segnala una posizione di ipercomprato, evento che non si verificava dal settembre 2020 e che indica come probabile una correzione o un movimento Successiva resistenza a 0,906 sterline circa, il ritracciamento di Fibonacci del 78,6%, considerando il movimento dal minimo del marzo 2022, al massimo del settembre 2020.

EUR/JPY: L’euro cede

La BOJ ha mantenuto inalterato il tasso a breve, a -0,1% e a 0% quello a 10 anni.

Per evitare un ulteriore indebolimento della propria valuta, il governo giapponese si è trovato costretto ad intervenire in operazioni di mercato aperto per sostenere il cambio e gli effetti si sono fatti sentire. Il grafico giornaliero mostra infatti un cedimento complessivo, rispetto alla chiusura della settimana precedente, del 2,97%.

Rispetto al minimo del 24 agosto scorso, i prezzi hanno ritracciato più del 61,8%.
Riferendoci invece al minimo del 2 agosto, il ritracciamento supera comunque il 50%. Si tratta di un indebolimento tecnico notevole. Sotto il profilo strutturale, i prezzi sono ora nuovamente all’interno del canale rialzista che avevamo tracciato a partire dal minimo del 2 agosto scorso e premono verso il lato inferiore di detto canale che funge da supporto dinamico.

Se venisse violato il lato inferiore del canale, il prossimo supporto è rappresentato dalla media mobile esponenziale a 200 sedute, attualmente 136 yen circa.

Per motivi esclusivamente tecnici, riteniamo possibile una lieve correzione verso la media mobile esponenziale a 20 sedute, a 140-141 yen circa.

 

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