Clean Sea è un robot sottomarino progettato per operare fino a 1.200 metri sotto il livello del mare. È dotato di un sistema di controllo del movimento e telecamere ad alta risoluzione, e utilizza sensori per rilevare vari parametri oceanografici. Dal 2016, è stato utilizzato per monitorare i siti di stoccaggio di anidride carbonica offshore.
Nell'ultimo anno, Clean Sea è stato affiancato da un altro robot, Lander Ccs, che monitora i parametri chimici e fisici della colonna d'acqua e fornisce una mappatura continua di quanto accade sotto il mare. Entrambi i robot sono stati sviluppati da EniProgetti, la società di ingegneria di Eni.
EniProgetti è stata fondata nel 2017 e ha circa 1.000 dipendenti. L'azienda offre servizi non solo per la cattura e lo stoccaggio della CO2, ma anche per molte altre attività di Eni, tra cui gas, eolico, fotovoltaico, bioraffinerie e fusione a confinamento magnetico.
L'importanza dell'ingegneria interna all'azienda
L'amministratore delegato di EniProgetti, Annalisa Muccioli, sottolinea l'importanza dell'ingegneria interna per l'azienda. Secondo Muccioli, avere una società di ingegneria interna permette ad Eni di risparmiare tempo e risorse, poiché non è necessario coinvolgere terzi nel processo di sviluppo dei progetti. Muccioli, che è diventata amministratore delegato di EniProgetti nel 2021, sottolinea anche l'importanza della diversità delle competenze all'interno dell'azienda. EniProgetti si occupa di una vasta gamma di progetti, e la squadra di Muccioli è composta da esperti in una varietà di campi.
Altri robot
Oltre a Clean Sea e Lander Ccs, EniProgetti ha sviluppato altri robot, tra cui Roger, un drone per il monitoraggio di ambienti complessi senza segnale GPS. Inoltre, l'azienda sta lavorando a un braccio meccanico per la manutenzione di un progetto di produzione di energia da fusione, una delle iniziative più ambiziose di Eni.
Nuovi progetti per la fusione energetica
La fusione nucleare è una reazione in cui due atomi leggeri si uniscono per formare un atomo più pesante, generando una grande quantità di energia. Eni collabora con Enea sul progetto Divertor Tokamak Test per sviluppare un componente che possa gestire il calore generato dalla fusione. EniProgetti sta sviluppando un braccio meccanico che potrà manipolare gli elementi dell'impianto di fusione, estrarli, spostarli in una camera isolata, manutenerli, sostituirli e riapplicarli nel reattore.
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(Redazione)