Il crollo del carbone
Continua a crescere il contributo delle fonti di energia elettrica non fossili in Europa. Secondo un rapporto di Ember (think tank specializzato nel settore energia) nei primi due mesi del 2024 la percentuale di terawattora prodotti utilizzando fonti "pulite" è arrivata a sfiorare il 60% toccando il record assoluto.
Più nel dettaglio le fonti pulite hanno generato 516,5 TWh a gennaio e febbraio, in crescita del 12% rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre quelle fossili hanno generato 351 TWh (il minimo dal 2015) con una flessione dell'8% (-15% per le centrali alimentate a carbone e -4% per quelle a gas).
Ricordiamo che, sempre secondo Ember, nel 2023 la generazione da fonti fossili è crollata del 19% (-26% carbone).
La produzione derivante dal carbone si è dimezzata tra il 2016 e il 2023, rimpiazzata da quella da solare ed eolico.
Nucleare al primo posto
Secondo la classificazione di Ember le fonti di energia elettrica pulite sono l'idroelettrico, il solare, l'eolico e il nucleare (su quest'ultimo ci sarebbe da discutere se si tratti o meno di una fonte pulita).
Proprio il nucleare si conferma nei primi due mesi del 2024 la fonte non fossile principale in Europa con 172,5 TWh con un +4,1% rispetto ai primi due mesi del 2023, che sono stati i peggiori dal 2015 a causa della chiusura di alcune centrali in Germania e di alcuni problemi tecnici in Francia.
L'ascesa di idroelettrico, solare ed eolico
Al secondo posto troviamo l'idroelettrico con 153 TWh di elettricità prodotti, pari al 17,6% del totale: un record assoluto, grazie al balzo di quasi il 23% messo a segno rispetto a un anno fa.
Una performance notevole favorita dalla massiccia produzione di Paesi come Norvegia, Francia Svizzera e Portogallo. Nuovo record per i primi due mesi dell'anno anche per la generazione dei campi eolici: 137,5 TWh, con una crescita pari al 14%. Stessa storia per il solare, in crescita del 19% al massimo storico di 24,4 TWh.
Solare ed eolico pronti al sorpasso sul nucleare
L'ascesa di solare ed eolico è stata notevole negli ultimi anni e se continuasse con lo stesso ritmo entro uno, massimo due anni potrebbe superare il nucleare come prima fonte di elettricità nel Vecchio Continente.
A partire dal 2019 la crescita media annua di solare ed eolico è stata infatti pari all'11% a fronte di un calo medio annuo del 3% per il nucleare.