Ecobonus 2025, ecco come cambia l'agevolazione il prossimo anno

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 08/10/2024 10:15

Ecobonus 2025, ecco come cambia l'agevolazione il prossimo anno

Oltre al Superbonus, anche l'Ecobonus sarà diverso nel 2025.

Ma l'ultima parola spetta come sempre al Governo. Infatti l'Esecutivo è ancora al lavoro per valutare cosa confermare e cosa tagliare per l'edizione 2025 di questo bonus.

Anche perché, senza ulteriori conferme, l'Ecobonus rischia lo stesso destino del bonus ristrutturazione.

Vediamo intanto le ultime novità su quest'agevolazione fiscale, e quali modifiche potrebbero essere confermate nel 2025.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale del Commercialista Allievi.

Ecobonus 2025, cosa propone il Governo per il prossimo anno

Almeno altri 5 milioni di edifici potrebbero essere ristrutturati entro il 2033: è quanto stimato da Filea-CGIL nel loro ultimo report in merito alla situazione edilizia del nostro Paese, ancora lontana dal definirsi green.

E il tempo stringe, visto che la prima scadenza della Direttiva UE Case Green è vicina: entro il 2030 le emissioni dovranno essere ridotte del 16% (20-22% entro il 2035).

Per questo il Governo sta cercando di tenere in piedi alcune agevolazioni fiscali, almeno quelle che permettono sia di adempiere alla Direttiva, sia di tenere in regola i bilanci dello Stato.

Una delle agevolazioni che potrebbe essere riconfermata il prossimo anno è appunto l'Ecobonus, anche se la versione del 2025 potrebbe essere completamente diversa.

Ricordiamo che l'Ecobonus è una misura che ad oggi prevede una detrazione fiscale che va dal 50% al 65% per i lavori di efficientamento energetico sugli immobili unifamiliari, e addirittura fino all'85% per i lavori sugli immobili condominiali.

Ma tutte queste percentuali passeranno al 36% nel 2025, se il Governo dovesse dire di no a queste possibili modifiche.

Ecobonus 2025, come potrebbe cambiare il prossimo anno

Per quello che sappiamo finora, l'Ecobonus potrebbe finire come il bonus ristrutturazione (ovvero scendere al 36%) o addirittura venire riconfermato con le attuali percentuali.

Potrebbe addirittura innalzarsi fino al 65%, come avevamo anticipato giorni addietro a seguito del discorso della premier Meloni durante l'assemblea di Confindustria.

A prescindere, però, l'obiettivo è quello di tenere in piedi solo quelle soluzioni che, nelle parole del Ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin, prevedano strumenti "che garantiscono un surplus di risparmio energetico".

Infatti al centro dell'Ecobonus (e possibilmente anche del Superbonus) ci saranno interventi quali cappotti termici, riscaldamento a pavimenti, pompe di calore e doppi infissi.

Nonostante quest'apertura a una nuova e "generosa" versione dell'Ecobonus, stando a quanto riportato da SKY TG24, il bonus potrebbe essere limitato per quanto riguarda sia la platea, sia le spese sostenibili.

In quest'ultimo caso, si valuterebbe l'introduzione di un massimario dei prezzi per i singoli lavori (ad esempio un tetto massimo di spesa per mq nel caso di un cappotto termico), così da limitare ogni possibile speculazione.

Ecobonus 2025, chi può richiederlo dal prossimo anno

Oltre al limite del massimario, si aggiunge anche quello della platea.

Si prevede infatti che l'Ecobonus nel 2025 sarà disponibile solo per unità immobiliari come prime case o edifici con classe energetica bassa. Pertanto, non ci sarà nulla da fare per i proprietari di case di lusso come ville e castelli.

Addirittura le fasce più deboli potrebbero beneficiare di un'aliquota maggiorata rispetto a quella ordinaria nel 2025. E con tanto di defiscalizzazione progressiva per gli interventi che garantiscono una maggiore decarbonizzazione, riferisce sempre SKY TG24.

Cattive notizie invece per quanto riguarda la modalità di richiesta: non sarà possibile nel 2025 richiedere l'Ecobonus con le opzioni alternative della cessione del credito e lo sconto in fattura.

Si valuta invece di introdurre in alcuni casi dei mutui green agevolati e garantiti dallo Stato con un fondo apposito.

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