L'Ecobonus torna nel 2025, ma purtroppo con nuove regole.
I contribuenti che vogliono ristrutturare la propria casa sono avvisati: a partire dal 1 gennaio scattano nuove disposizioni per ottenere le migliori aliquote di questo bonus edilizio.
Infatti, tra le novità della prossima edizione dell'Ecobonus c'è quella della doppia aliquota, che cambia tra tipologia di case appartenute.
Vediamo quali sono le nuove regole previste a partire dal 2025.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale Vincenzo Madera.
Ecobonus 2025: le nuove regole per il prossimo anno
Come da testo del DDL Bilancio, l'Ecobonus prevederà il prossimo anno alcune nuove regole per quanto riguarda le aliquote da applicare sulle spese sostenute a fini edilizi.
Aliquote che cambieranno nel corso degli anni. Ad esempio, per tutto il 2025 le aliquote saranno ripartite in:
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50% di copertura per le spese effettuate in "prime case",
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36% di copertura per le spese in "seconde case".
In pratica si riconferma "parzialmente" quanto già raccontato precedentemente. Appunto, "parzialmente". Emerge infatti che per il biennio 2026/2027 le aliquote scenderanno ancora di più, arrivando a:
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36% di copertura per le spese effettuate in "prime case",
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30% di copertura per le spese in "seconde case".
In pratica, il beneficio per le sole prime case promesso dalla Meloni in persona durerà solo un anno, per poi ridursi ben sotto l'aliquota tradizionale del 36% per ben 2 anni di seguito.
Per la cronaca, le "prime case" sono le residente utilizzate come principale abitazione, mentre le "seconde case" sono quelle in possesso ma disposte per altri usi (affitto, villeggiatura, comodato d'uso a parenti...).
A prescindere, le nuove aliquote varranno per tutti i lavori a partire dal prossimo anno (sostituzione infissi, installazione caldaie...).
E anche presso condomini. Addio quindi alle percentuali dal 70% all'85%: dal 2025 anche i lavori su parti comuni di edifici condominiali finalizzati alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica avranno percentuali irrisorie.
Ecobonus 2025: chi potrà richiederlo
Se per le aliquote ormai tutto è cambiato, non si può dire lo stesso per quanto riguarda i potenziali richiedenti dell'Ecobonus.
Anche nel 2025, infatti, possono beneficiare della detrazione fiscale tutti i contribuenti, residenti e non.
Il richiedente può essere anche un soggetto giuridico come un'associazione tra professionisti, un ente pubblico, una società di capitali o anche uno IACP (Istituto Autonomo Case Popolari).
Anche i familiari conviventi possono accedere alle detrazioni. E allo stesso modo i conviventi che vivono con il proprietario senza essere proprietario o titolare di un contratto di comodato.
L'essenziale è che il richiedente in questione sia proprietario dell'immobile su cui vengono effettuati gli interventi e che sostengono le spese relative a tali lavori.
E che tutti i lavori svolti siano stati pagati attraverso metodi di pagamento tracciato (ad esempio bonifici bancari).
Ecobonus 2025: un bonus ristrutturazione bis
A conti fatti, l'Ecobonus diventerà nei prossimi anni una specie di secondo bonus ristrutturazione.
E lo dimostra il fatto che, come il bonus sopraccitato, anche l'Ecobonus scenderà ben sotto l'aliquota tradizionale del 36%, come da articolo 16-bis del T.U.I.R.
Tutto ciò non fa altro che confermare la fine della stagione dei Superbonus, anche in forza dei debiti accumulati dallo Stato per via dei vari bonus edilizi disposti negli ultimi anni.
Ma non solo. Ecobonus e bonus ristrutturazione sono anche spie di un nuovo modo di agevolare i lavori: un nuovo approccio molto più rigido, se non austero rispetto a prima.
Invece di dare bonus a tutti i contribuenti, anche se si parla di proprietari di ville e castelli, in futuro le (poche) agevolazioni saranno destinate solo a chi ha necessità di rimettere in sesto la propria casa.
Anche se la coperta, rispetto agli anni precedenti, sarà molto più corta.