Pirelli&C resiste per il momento alle vendite
Dopo aver fatto registrare nella seduta di ieri un rialzo di qualche decimo di punto percentuale, Pirelli si muove sopra la parità anche nella giornata odierna, tutt'altro che positiva per la borsa.
Il gruppo pubblicherà i risultati del primo trimestre 2023 il prossimo 11 maggio.
Nel frattempo il competitor Michelin ha riportato risultati finanziari positivi per il primo trimestre del 2023, con ricavi a €6.96bn, in aumento del 7% YoY, e il price-mix in particolare ha superato le attese.
Tuttavia, i volumi sono scesi del 6,6%, anche se questo era in linea con le attese e parte del declino è stato attribuito a fattori come la situazione in Russia e il destocking dell'industria.
Le divisioni PC/LT e Specialties hanno superato le attese, mentre la divisione Trucks ha riportato una performance inferiore alle aspettative.
La guidance per l'intero anno fiscale 2023 è stata confermata, con previsioni per il mercato PC/LT tra -2% / + 2%, i volumi ML tra -4% / + 0%, il price-mix superiore all'inflazione dei costi e l'EBIT corretto degli elementi straordinari atteso a cFX> € 3,2 miliardi.
Il FCF atteso escludendo M&A è di oltre € 1,6 miliardi.
Complessivamente, l'effetto dei risultati di Michelin sembra essere positivo grazie al superamento delle attese del price-mix, anche se i volumi sono scesi come previsto. La performance della divisione Trucks è stata però inferiore alle aspettative.
La conferma delle previsioni per l'anno fiscale 2023 suggerisce una certa fiducia nel futuro da parte dell'azienda.
Pirelli&C, dove punta il titolo
Il titolo manterrà una intonazione positiva a meno di discese al di sotto di area 4,35, dove passa la linea che unisce i minimi del 20 dicembre e del 20 marzo, neckline del testa spalle ribassista disegnato dal massimo del 1° dicembre scorso.
Sotto quel supporto rischio di cali verso 3,80 ed eventualmente 3,40 euro (obiettivo 61,8% e 100% di proiezione del target del testa spalle).
Sopra area 4,85/90 il rischio di essere in presenza di un testa spalle ribassista verrebbe notevolmente ridimensionato, atteso in quel caso il test del top del 16 febbraio a 5,06 euro.
Resistenza successiva in area 5,40 euro.
Webuild debole nonostante le buone notizie
Ottime notizie per Webuild che ieri a mercato chiuso ha annunciato l'aggiudicazione in consorzio (la società è capofila con il 75%, Ghella ha il 25%) di un nuovo contratto in Sicilia da 1,2 miliardi di euro di valore complessivo per il potenziamento dell’alta capacità ferroviaria sulla linea Palermo-Catania.
Da inizio anno Webuild ha acquisito 11,4 miliardi di nuovi ordini, inclusi 6,3 miliardi di progetti per cui Webuild risulta migliore offerente, "superando la guidance di €10-10,5 miliardi per l’intero 2023".
"A questi si aggiungono i lavori relativi alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina e delle connesse opere ferroviarie e stradali per un valore complessivo stimato in circa €11 miliardi (di cui il 45% di pertinenza del Gruppo)".
Il grafico di Webuild resta ben impostato
L'analisi del grafico del titolo mette in evidenza il balzo partito dai minimi di fine settembre-inizio ottobre e l'ulteriore accelerazione vista dai minimi di marzo, cui ha fatto seguito la correzione delle ultime settimane dal massimo del 4 aprile a 2,1380 euro.
Il superamento di 2,0180 creerebbe le premesse per il ritorno proprio sul citato massimo ed il successivo tentativo di allungo: in caso di successo verrebbe data continuità al rialzo degli ultimi mesi, con obiettivi ipotizzabili a 2,28 e 2,4640 euro, massimo dell'agosto 2021.
Discese sotto il minimo di mercoledì a 1,9040 preannuncerebbero invece l'ampliamento della correzione in essere e la copertura del gap up lasciato aperto il 17 marzo a 1,7960 euro, supporto critico nello scenario di medio termine del titolo (sotto 1,78 target a 1,70 euro).