Apple in crisi dopo le indiscrezioni
Scattano le vendite su Apple dopo l'indiscrezione del Wall Street Journal di ieri sera. Nella seduta di mercoledì il titolo ha ceduto il 3,6% circa e oggi perde un ulteriore 3,0%.
Secondo alcune fonti anonime e vicine all'argomento sentite dal prestigioso quotidiano finanziario la Cina ha vietato l'uso dell'iPhone ai dipendenti del governo centrale. I dirigenti avrebbero informato del divieto gli staff tramite riunioni e gruppi chat.
La CNN ha successivamente interpellato una fonte regolarmente in contatto con Pechino la quale rivelato che sin da prima della pandemia c'era la regola non scritta di evitare l'utilizzo degli smartphone di Cupertino: al momento i dirigenti del governo centrale preferiscono utilizzare telefoni prodotti dalle principali case cinesi, in particolare Huawei.
Il divieto, secondo il WSJ riguarderebbe anche altri dispositivi prodotti da brand stranieri e non si estenderebbe all'utilizzo non lavorativo: gli smartphone non potrebbero però essere portati all'interno degli uffici governativi.
CNN ricorda anche che nel giugno 2022 era circolata voce che alcuni ministeri cinesi avevano vietato l'accesso di vetture Tesla all'interno dei loro terreni ed edifici.
USA e Cina ai ferri corti
L'indiscrezione, se confermata, segnerebbe un irrigidimento dei rapporti USA-Cina, già non particolarmente idilliaci, e potrebbe rappresentare una rappresaglia rispetto a divieti che Washington ha istituito in passato su società cinesi come ZTE, TikTok e la stessa Huawei.
Oltretutto il rumor arriva a pochi giorni dall'evento in cui Apple presenterà i nuovi modelli iPhone, martedì 12 settembre. La Cina è un mercato molto importante per il gruppo di Cupertino: l'ipotesi di limitazioni stringenti all'utilizzo del popolare smartphone imposte da Pechino illuminerebbe di luce sinistra l'evento.
Vendite anche su STM
Le cattive notizie non penalizzano solo Apple ma anche tutta la catena dei fornitori del brand creato da Steve Jobs.
Tra questi troviamo STMicroelectronics -4,0% che ha probabilmente in Apple il cliente principale. Il titolo cede oltre il 4% toccando a 40,75 euro i minimi da inizio giugno ma l'elemento principale che emerge dall'analisi del grafico è la discesa sotto la neckline del testa e spalle ribassista in formazione da fine giugno, ovvero un segnale decisamente negativo.
A questo si aggiunge la rottura della linea che ha guidato il rialzo sin da novembre 2022.
Le quotazioni rischiano ora un approfondimento verso 37,25, minimo di inizio maggio e supporto determinante nel medio-lungo periodo: sotto questo ultimo riferimento probabili ulteriori flessioni sui 32,70-32,80 almeno.
Per scongiurare questo scenario il titolo dovrebbe tornare rapidamente sopra i 41,50 e quindi attaccare il massimo di fine agosto a 44,8550: in caso di successo probabile un allungo verso il massimo da febbraio 2001 a 50,48 toccato a fine luglio.