Danieli sta vivendo un aumento in borsa del circa 2,65% intorno ai 27,20 euro, in seguito ai contratti recenti per la realizzazione di impianti per acciaio green.
Equita Sim positiva su Danieli
Gli analisti di Equita Sim hanno confermato il giudizio di acquisto e il prezzo obiettivo di 36,8 euro, dopo che Voestalpine ha incaricato il gruppo di aggiornare il proprio impianto di produzione di lastre di acciaio con processo a colata continua presso l'impianto siderurgico di Linz.
Nuova commesse per Danieli
Da segnalare anche che Ternium, parte del gruppo Techint, ha affidato a Danieli/Tenova la realizzazione di un nuovo impianto DRI in Messico.
Questo impianto avrà una capacità produttiva di 2.1 milioni di tonnellate di preridotto all'anno e si prevede che diventerà operativo all'inizio del 2026.
L'assegnazione di questo ordine rientra nel progetto di decarbonizzazione dell'acciaieria messicana di Pesqueria.
Il nuovo impianto sarà pronto per l'idrogeno, avendo la flessibilità di utilizzare fino al 100% di idrogeno come agente riducente del minerale ferroso.
Sebbene il valore specifico dell'ordine non sia stato divulgato da Danieli, considerando le caratteristiche annunciate, si stima possa essere nell'ordine di circa 150-200 milioni di euro, corrispondente a circa il 5-7% della raccolta ordini prevista per il 2024.
New Zealand Steel ha incaricato Danieli di un progetto
Pochi giorni fa la società siderurgica neozelandese New Zealand Steel ha incaricato Danieli del progetto di conversione green dell'impianto di Glenbrook.
Questo progetto prevede la sostituzione di un altoforno con un nuovo forno arco elettrico Digimelter di Danieli, equipaggiato con la tecnologia Q-One, che consente l'uso diretto di energia da fonti rinnovabili.
L'entrata in funzione del nuovo impianto è prevista per il 2026.
Secondo un comunicato stampa di New Zealand Steel:
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L'investimento totale è stimato in 300 milioni di dollari neozelandesi, pari a circa 165 milioni di euro, di cui 140 milioni saranno forniti dal governo neozelandese.
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Il nuovo impianto garantirà una riduzione delle emissioni di oltre il 45%, equivalente a rimuovere dalle strade 300.000 auto, rispetto all'impianto attuale e contribuirà a una riduzione dell'1% delle emissioni totali della Nuova Zelanda.
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Il passaggio dall'altoforno al forno arco elettrico permetterà una produzione più flessibile, meglio adattabile alle fluttuazioni della domanda.