Opportunità e rischi di Internet e social
Internet e i social sono strumenti fantastici, ci permettono cose inimmaginabili fino a vent'anni fa e di rendere infinitamente più veloci procedure che un tempo richiedevano passaggi articolati.
Purtroppo però queste nuove possibilità si trascinano dietro anche dei rischi. L'essere connessi (e quindi aperti) su molteplici livelli crea inevitabilmente molte opportunità per i malintenzionati. Le nuove tecnologie di informazione e comunicazione hanno infatti creato il terreno fertile per nuove forme di violazione della sfera privata e quindi delle regole: vengono riunite sotto il nome di cybercrime.
Occhio agli strumenti di pagamento digitali
Si parla di cybercrime anche quando l'obiettivo sono aziende e organismi pubblici ma vogliamo qui concentrarci sugli atti illeciti che vanno a colpire la sfera delle persone fisiche.
A differenza dei primi, in questi non è ancora diffusa la cultura delle coperture assicurative: solo il 3% dei privati ha infatti stipulato una polizza, nonostante il costo più che abbordabile (si parte da 60 euro annui). Secondo un'indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat più di sei milioni e mezzo di cittadini italiani ha subito un accesso non autorizzato a strumenti di pagamento personali.
Si tratta del crimine cyber più diffuso, con i malviventi in grado di sfruttare qualche falla del sistema o più spesso una disattenzione del malcapitato di turno per entrare in possesso (oppure clonare) le credenziali di accesso agli strumenti.
Furto e diffusione di dati e immagini
Il secondo reato informatico per frequenza è il furto di identità: i malviventi sfruttano l'identità, le informazioni personali (come le password o i numeri della carta d'identità) oppure l'immagine di un soggetto o dei suoi familiari per poi sostituirsi digitalmente al legittimo proprietario e quindi commettere un crimine a suo nome.
Quasi due milioni e mezzo di persone hanno subito un furto di identità: si tratta per la maggior parte di persone che per motivi culturali e soprattutto anagrafici hanno meno dimestichezza con sistemi informatici. Al terzo posto troviamo un cybercrimine particolarmente sgradevole, ovvero la diffusione non autorizzata di materiale digitale proprio o dei figli, con quasi 2,3 milioni di persone colpite.
I cybercrimini più diffusi tra i giovani
C'è poi tutta una serie di crimini informatici che colpiscono in modo particolare i giovani fino a 24 anni.
Si tratta di cyberstalking, cyberbullismo e revenge porn. Per il primo l'indagine segnala 1,5 milioni di vittime, pari al 3,4% dei cybercrimini totali, con percentuale che balza al 7,1% nella fascia di età 18-24 anni. Il cyberbullismo è segnalato da 1,3 milioni di persone, 3,2% del totale ma 13,1% tra i 18 e i 24 anni.
Infine il revenge porn, altro reato particolarmente odioso: qui le vittime sono 1,2 milioni, con percentuale sul totale pari a 2,8% e del 7% nella fascia 18-24 anni.