Crollo Borsa TIM: board unito, ma l'ombra del debito incalza

Il consiglio straordinario di Tim, convocato dall'amministratore delegato Pietro Labriola, si è riunito per due ore per discutere del crollo del titolo in Borsa, che è avvenuto mentre veniva presentato il piano senza la rete, approvato all'unanimità dal CDA mercoledì. Giovedì, le azioni di Telecom hanno avuto un avvio di giornata deludente. Gli analisti, esaminando i dati del piano forniti dalla società, hanno notato un debito di un miliardo di euro superiore alle previsioni per quest'anno. Il titolo ha perso oltre il 13% poiché le spiegazioni fornite dal management durante il Capital Market Day, in corso a Roma, non erano chiare riguardo all'andamento del debito. 

La situazione è poi precipitata alla chiusura, con l'asta finale che ha registrato un prezzo di 21,18 centesimi per azione, quasi il 24% in meno rispetto ai 27,79 centesimi di mercoledì. Durante la riunione del consiglio di Tim di domenica, l'AD Labriola ha fornito informazioni sulla situazione, mentre il direttore finanziario Adrian Calaza si è reso disponibile a dimettersi. Tuttavia, la gestione dell'operazione di cessione della rete a Kkr e del debito, gestita dal team di Calaza, è essenziale. Il consiglio non ha preso decisioni ma ha mostrato unità. Non ci sono state dimissioni e si sta attendendo un comunicato che dovrebbe chiarire la questione del debito, spiegando la situazione al mercato così com'è. Il processo di autorizzazione dell'Antitrust UE sulla cessione della rete è ancora in fase di prenotifica. Secondo quanto riferito da Calaza giovedì al Capital Market Day, si prevede che la chiusura dell'operazione avvenga tra giugno e agosto.

(Redazione)