**Analisi di James Knightley, Chief International Economist US, ING** Iniziamo con una domanda cruciale: la Federal Reserve è già superata dagli eventi economici attuali? Durante la riunione del FOMC di giugno, la Fed ha abbandonato l'idea di tre potenziali tagli dei tassi per quest'anno, suggerendo che ne potrebbe esserci solo uno. Tuttavia, considerando i recenti dati economici e i movimenti dei mercati, questa visione potrebbe apparire obsoleta.
Nella prossima riunione del FOMC (30-31 luglio), la Fed manterrà invariata la politica monetaria, ma è probabile che indichi un avvicinamento a un possibile taglio dei tassi, molto probabilmente a settembre. L'inflazione mostra segnali di miglioramento, il tasso di disoccupazione è in aumento e la spesa dei consumatori sembra raffreddarsi. La Fed mira a un "atterraggio morbido" e, se i dati lo consentono, è pronta a cogliere l'opportunità di un taglio.
In merito all'inflazione, i dati di maggio e giugno sono più incoraggianti rispetto ai valori elevati del primo trimestre. I "servizi super-core", escludendo abitazione, cibo ed energia, mostrano un rallentamento significativo. Inoltre, le componenti chiave dell'edilizia abitativa stanno finalmente rispecchiando la moderazione nei dati sugli affitti. Il governatore Waller ha affermato che ci si sta avvicinando a un momento in cui un taglio dei tassi è giustificato, e Powell ha sottolineato che ulteriori dati positivi rafforzerebbero la fiducia nella discesa dell'inflazione verso il 2%.
Un'altra area da monitorare è il mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione è salito dal 3,4% di aprile dell'anno scorso al 4,1% di giugno, superando le previsioni della Fed. Waller ha avvertito che il rischio di un aumento della disoccupazione è maggiore rispetto al passato. Anche se non ci sono perdite nette di posti di lavoro, il rallentamento del mercato del lavoro suggerisce che la crescita salariale potrebbe continuare a rallentare, allineandosi con l'obiettivo di inflazione del 2%.
Il settore dei consumi è un'altra area di attenzione. La crescita della spesa è scesa sotto il 2% nel primo semestre, e con il rallentamento dei redditi e l'esaurimento dei risparmi accumulati, anche questo aspetto richiede un cambiamento di politica monetaria. La Fed, infatti, non desidera causare una recessione e, se i dati lo consentiranno, potrebbe iniziare a spostare la politica monetaria verso un approccio meno restrittivo a partire da settembre.
Se le previsioni si concretizzeranno, la Fed potrebbe utilizzare il simposio di Jackson Hole per rivedere le prospettive economiche, abbassando le previsioni di crescita e inflazione, e aumentando quelle sulla disoccupazione. Questo potrebbe aprire la strada a tre tagli dei tassi quest'anno, a settembre, novembre e dicembre, seguiti da ulteriori tagli l'anno prossimo.
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