Che cosa sono i corporate bond? Si tratta di obbligazioni societarie emesse per raccogliere capitali per finanziare le proprie attività. Ovviamente, a fronte della sottoscrizione da parte del risparmiatore di un bond, gli viene riconosciuto il pagamento di una cedola (di norma annuale ma che potrebbe anche avere periodicità differente) ad un determinato tasso di interesse (che deve essere maggiore rispetto, ad esempio, ad un pari investimento in un titolo di Stato).
La Società che emette il prestito ha un proprio rating (attribuito da agenzie esterne) che null’altro è che la valutazione sul grado di affidabilità della stessa.
Più il rating è solido, più la Società si presenta con forza sul mercato (e minore è il tasso di interesse che pagherà ai sottoscrittori). Viceversa, un’emittente con un rating meno affidabile, sarà costretta ad offrire un rendimento più elevato ai papabili sottoscrittori del proprio prestito.
Corporate bond: la bolla degli anni 2000
Il mercato dei corporate bond ha vissuto anni di smalto e grandi soddisfazioni.
Poi, però, come spesso accade quando si allentano i controlli e ci si lascia trasportare dalle ali dell’entusiasmo, qualcuno ha fatto il furbo e qualcun altro si è fatto molto male. Ricordiamo le vicende Cirio e Parmalat, tanto per citare due tra le note più dolenti del nostro Paese.
E così, un mercato che avrebbe dovuto essere una opportunità per quelle aziende sane che avevano necessità di finanziare le loro attività (sane), si è trasformato in una specie di inferno dantesco dal quale stare alla larga.
E sì, perché un risparmiatore scottato, difficilmente è disposto ad ustionarsi ancora.
Forse non tutti ricordano quanto fosse facile trovare titoli dal rendimento allettante agli inizi del secolo in corso. Spesso si guardava solo al rendimento, senza interrogarsi sul perché e sul per come si arrivasse a quel tasso di interesse.
“Rating”? Si, certo, ma figuriamoci se il risparmiatore pensava che Società come Parmalat e Cirio potessero fallire. Suvvia, dai. Invece è accaduto.
E oggi? Esistono ancora i corporate bond? Certamente, anche se in quantità più ridotta o semplicemente più difficili da scovare (anche perché se ne parla meno).
Corporate bond: qualche titolo interessante
Tra le Società da sempre attente ed operative sul mercato corporate, ci sono sicuramente le Banche.
Occorre fare, in primis, una premessa generale: quando si acquista una obbligazione societaria, occorre verificare se si tratta di un titolo subordinato. Che cosa significa?
L’obbligazione subordinata è una particolare tipologia di obbligazioni che prevede, in caso di difficoltà finanziarie da parte della Società che le ha emesse, il pagamento solamente dopo che sono stati soddisfatti i creditori.
Tornando a bomba, tra i corporate bond emessi da Istituti di Credito, vi è ad esempio Unicredit scadenza 27.07.2027 3,25% che, agli attuali livelli di prezzo, offre un rendimento effettivo lordo del 3,15%.
Da non trascurare anche le emissioni ALERION (azienda quotata alla borsa milanese), ovvero due green bond con scadenza rispettivamente 03.11.2027 2,25% rendimento effettivo lordo del 3,29% e 17.05.2028 3,50% che offre un rendimento effettivo lordo del 3,80%.
Quando si acquista una obbligazione corporate, occorre infine verificare se si tratti di un titolo “Callable”, ovvero se ci sia la possibilità riservata all’emittente di rimborsare il titolo, al valore nominale, prima della scadenza.
Questo perché, in caso di acquisto del titolo ad un prezzo sopra la pari (ovvero sopra 100), si potrebbe generare, per il risparmiatore, una minusvalenza in conto capitale.
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