Il fabbisogno mensile di energia elettrica in Italia, secondo i dati di Terna, è stato di 26,2 miliardi di kWh a settembre 2023. Questo valore ha registrato una crescita dello 0,5% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Tuttavia, se si considerano gli effetti del calendario e della temperatura, la variazione risulta essere solo dello 0,2%. La domanda di energia elettrica è stata influenzata anche dalla riduzione dei consumi elettrici a partire da agosto 2022, a causa delle tensioni sul mercato del gas.
L'indice IMCEI, che analizza i consumi industriali di circa 1.000 imprese "energivore", ha registrato una variazione negativa del -0,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questa variazione è stata determinata da andamenti diversi delle imprese connesse alla rete elettrica nazionale in Alta Tensione (AT) e in Media Tensione (MT), con un aumento delle imprese in AT (+0,6%) e una diminuzione delle imprese in MT (-8,6%). Alcuni comparti industriali, come mezzi di trasporto, siderurgia e alimentari, hanno registrato variazioni positive, mentre altri comparti, come metalli non ferrosi, cemento, cartaria, ceramiche, chimica e meccanica, hanno registrato variazioni negative.
In termini congiunturali, la richiesta elettrica è leggermente diminuita (-0,5%) rispetto ad agosto 2023, mentre l'indice IMCEI ha registrato una variazione positiva del +3,2%.
Nel complesso, nei primi nove mesi del 2023, la richiesta cumulata di energia elettrica in Italia è diminuita del 4% rispetto allo stesso periodo del 2022. Anche l'Indice IMCEI ha registrato una variazione negativa del -4,8%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di settembre 2023 è stata positiva in tutte le regioni, ma con differenze: +0,1% al Nord, +1,4% al Centro e +0,9% al Sud e nelle Isole. La produzione nazionale netta di energia elettrica è stata pari a 22,7 miliardi di kWh, stabile rispetto a settembre 2022. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 38,4% della domanda elettrica, con una produzione complessiva di 10,1 miliardi di kWh. La produzione da fonte idroelettrica è stata la più significativa, con il 35,9%, seguita dal fotovoltaico con il 29,8%, l'eolico con il 16,4%, le biomasse con il 13,5% e il geotermico con il 4,4%. La produzione termica ha registrato una forte contrazione (-12,6% rispetto a settembre 2022), mentre la produzione a carbone ha subito un calo significativo del -50,9% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
Nei primi nove mesi del 2023, l'incremento di capacità delle fonti rinnovabili in Italia è stato di 3.911 MW, superiore del 95% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nel periodo di 12 mesi da ottobre 2022 a settembre 2023, l'incremento di capacità installata è stato di 4.936 MW. La produzione da fonte idrica rinnovabile ha registrato una forte crescita del +74,7%, mentre la produzione fotovoltaica è aumentata del +24,7%. La produzione da fonte geotermica è cresciuta del +1,1%, mentre la produzione termica e l'eolica hanno subito una flessione del -12,6% e del -4,4% rispettivamente.
Per quanto riguarda il saldo import-export, si è registrata una variazione positiva del +1,4% a causa di una diminuzione dell'export (-14,2%) e di un'importazione sostanzialmente stabile (+0,3%).
Per ulteriori informazioni sulla domanda elettrica mensile e sull'esercizio del sistema elettrico nazionale, è possibile consultare il "Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico" sul sito di Terna. Inoltre, i dati in tempo reale sull'esercizio del sistema elettrico nazionale sono consultabili tramite l'app di Terna disponibile su Google Play e App Store. I dati dell'Indice Mensile dei Consumi Elettrici Industriali sono invece disponibili sul sito di Terna.
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