Consumi di gas naturale in Italia ai minimi dal 2015: situazione critica per il settore GME.

Gli andamenti del mercato italiano del gas nel 2023 sono stati influenzati dalla situazione geopolitica internazionale, in particolare dal conflitto tra Russia e Ucraina e dalle tensioni nel Medio Oriente. Questo ha portato a una diminuzione della domanda di gas naturale in Italia, con una flessione del 8,4% rispetto al 2022.
I consumi sono scesi ai minimi dal 2015 a causa degli aumenti dei prezzi e delle politiche di contenimento indotte dalla necessità di riempire gli stoccaggi e dalle temperature più miti registrate nel 2023. La flessione dei consumi è stata più intensa nel settore termoelettrico, che ha registrato una diminuzione del 16%.

L'importazione di gas tramite gasdotto è diminuita del 18,5%, mentre i flussi di GNL sono aumentati del 6,5%. La produzione nazionale è diminuita, ma le giacenze nei sistemi di stoccaggio sono rimaste su livelli record a fine dicembre. I prezzi al PSV si sono ridotti rispetto all'anno precedente, ma sono ancora tra i più elevati dell'ultimo decennio, con una quotazione di 43 €/MWh.
Il nuovo elemento del mercato italiano del gas nel 2023 è l'introduzione dell'IG Index (IGI) da parte del GME, che fornisce un utile strumento di interpretazione e valutazione delle dinamiche del gas nel mercato. Nei mercati gestiti dal GME, gli scambi complessivi hanno registrato una diminuzione del 12% rispetto al massimo storico del 2022, ma rappresentano ancora oltre il 23% della domanda di gas nel sistema.

I prezzi sui mercati GME si sono attestati poco sotto la quotazione al PSV, ad eccezione del comparto intraday AGS. Nel comparto Royalties della P-GAS sono stati scambiati 0,6 TWh.

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