Consulenza finanziaria: la necessità di scelte indipendenti

04/05/2023 13:23

Consulenza finanziaria: la necessità di scelte indipendenti

Consulenza finanziaria: come gestire i propri soldi

Le modalità per gestire il proprio portafoglio finanziario, sono sostanzialmente tre: farlo in prima persona, rivolgersi a fondi e gestori, farsi seguire da un consulente finanziario.

Ovviamente, cambiano le modalità realizzative ed operative, nonché quelle psicologiche ed emozionali.

Per prendersi cura dei propri interessi patrimoniali, occorrono coraggio, coerenza, preparazione, competenza, sangue freddo.

Agire in prima persona assolve, sicuramente, alla caratteristica dell'indipendenza, aspetto essenziale quando si tratta di decidere come collocare i propri risparmi.

Questo requisito, può invece facilmente venir meno quando ci si affida ad un intermediario legato da un rapporto contrattuale con una banca o una sim.

Se ci si rivolge ad un professionista, quindi, sarebbe opportuno optare per un consulente finanziario indipendente.
Di cosa si tratta?

Consulenza finanziaria: cosa significa indipendenza

Come già evidenziato in precedenza, l'indipendenza è un requisito basilare quando si cerca un consulente cui affidarsi per la gestione del proprio portafoglio finanziario.

Essere indipendenti vuol dire non avere alcun legame con chi emette e gestisce i prodotti e quindi, non avere alcun interesse particolare nel consigliare uno strumento finanziario piuttosto che un altro.

Il lavoro del consulente indipendente, consiste nel cercare la migliore pianificazione finanziaria possibile in grado di soddisfare le esigenze del cliente, raggiungendo gli obiettivi che questi si è prefissato.

Il consulente, quindi, indica la via: sulla base delle indicazioni ricevute, si possono poi scegliere gli strumenti ritenuti più adatti allo scopo.

Quest'ultima parte, può essere autonomamente svolta dal risparmiatore anche se, il consulente, può agevolare con l'indicazione delle alternative ritenute migliori.

Il consulente indipendente non percepisce quindi alcuna commissione relativa alle operazioni poste in essere ma emette una parcella relativa alla consulenza prestata.

Ricapitolando: egli ascolta il cliente, ne identifica esigenze ed obiettivi, indica la via da percorrere per raggiungerli.

Il suo lavoro, formalmente, è poi concluso e l'emissione della parcella ne dà conferma ufficiale.

Consulenza indipendente: le difficoltà

Le difficoltà stanno nell'accettazione della parcella consulenziale da parte dell'italiano medio, ancora poco avvezzo a considerare questo come un servizio in grado di generare plusvalore.

In particolare, la fatica psicologica è quella di considerare non un costo, bensì un beneficio a lungo termine , il lavoro svolto dal consulente indipendente (e la relativa parcella).

La difficoltà sta nel fatto che la parcella è comunque un costo esplicito mentre molto spesso, la commissione che remunera l'attività dell'Intermediario con mandato, assume le sembianze del costo implicito.

Questo perché, nel secondo caso, molto spesso, per diversi motivi, non si ha la reale percezione dell'esborso monetario a proprio carico.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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