Il 1° novembre 2024 in Italia si celebra la festività di tutti i Santi. Il nuovo mese si apre con il giorno di Ognissanti e un lungo ponte: venerdì 1° novembre non è da considerarsi lavorativo e gli italiani possono concedersi qualche giorno di relax e vacanza per poi ritornare operativi martedì 5 novembre.
Essendo una festività riconosciuta dall’ordinamento italiano, quindi “rossa” sul calendario, i lavoratori hanno il diritto di non lavorare senza scontare l’assenza sul posto di lavoro in busta paga con una riduzione degli importi: il 1° novembre 2024 è difatti retribuito. È però possibile che alcuni lavoratori, tenuto conto delle specifiche del proprio contratto e di comune accordo con il datore, debbano lavorare tale giorno. In questo caso, riceveranno un di più a titolo di maggiorazione in busta paga.
Attenzione invece al 2 novembre 2024. Nonostante in Italia il giorno di commemorazione dei defunti è particolarmente sentito, non è considerato festività ed è quindi lavorativo a tutti gli effetti.
Ma torniamo all’argomento centrale dell’articolo: cosa e quanto spetta in busta paga per la festività del 1°novembre 2024 se si lavora o meno? Vediamo insieme come il giorno di Ognissanti influenza lo stipendio dei lavoratori in cifre. Prima di scoprirlo, però, vi lasciamo alla video guida YouTube di Fanpage.it su come funzionano le festività in busta paga.
1° novembre 2024, quanto spetta in busta paga per la festività di Ognissanti
Come anticipato in apertura di articolo, la festività del 1° novembre 2024 cade di venerdì, un semplice giorno infrasettimanale. Essendo riconosciuto dall’ordinamento italiano come festivo, il lavoratore non deve prestare il suo servizio. Tale trattamento non incide minimamente sulla busta paga, in quanto ai lavoratori spetta comunque la consueta retribuzione mensile.
C’è però il rovescio della medaglia. Non tutti i lavoratori possono astenersi dal lavoro il 1° novembre 2024. Basta darsi un’occhiata in giro o fare qualche passo indietro nel tempo per capire il perché. Centri commerciali, bar, cinema, ristoranti rimangono per lo più aperti nella giornata dedicata a tutti i Santi, fonte di guadagno per molti, considerata la “pausa” dal lavoro che abbraccia la maggior parte dei lavoratori.
Ma quanto spetta in busta paga in questo caso? A chi lavora il giorno di Ognissanti spetta, come anticipato in precedenza, una maggiorazione percentuale dello stipendio mensile, variabile in base al proprio CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro).
Facciamo una serie di esempi per fugare ogni dubbio al riguardo. Il Ccnl Commercio stabilisce una maggiorazione sulla normale retribuzione del mese di novembre del 30% se si lavora il 1° novembre. Ancora più alta è la percentuale prevista dal Ccnl Multiserviz, il contratto di riferimento per chi svolge l’attività di pulizia: 50%.
Insomma, dire a priori quanto spetta in busta paga se si lavora durante la festività di Ognissanti non è semplice: tutto dipende da cosa è scritto nel proprio contatto collettivo. Solo così si può conoscere con certezza quanto spetta, a titolo di maggiorazione, qualora si dovesse prestare servizio venerdì 1° novembre 2024.
1° novembre 2024, obbligo di lavoro? Ecco cosa dice la Legge
In vista del 1° novembre 2024, festività di Ognissanti, molti lavoratori si chiedono se sia obbligatorio lavorare quando richiesto dall’azienda. La Legge mette definitivamente un punto sulla questione: il lavoro durante le festività non è da escludersi, ma l’attività va svolta solo in determinate condizioni.
Secondo quanto stabilito dalla Cassazione nella sentenza n. 29907/2021, l’obbligo di lavorare in giornate come il 1° novembre può scattare se il contratto collettivo nazionale del lavoro (CCNL) prevede espressamente il lavoro festivo. Accettando le condizioni del contratto, il dipendente è dunque vincolato anche alla disponibilità durante i festivi.
In assenza di una previsione specifica nel CCNL, la possibilità di lavorare durante le festività può essere stabilita anche dal contratto individuale di lavoro, come ribadito dalla sentenza n. 27948/2017. In questo caso, il lavoratore non può astenersi dal prestare servizio.
Dunque, in base alle condizioni contrattuali, il 1° novembre 2024 potrebbe prevedere il normale svolgimento delle attività lavorative, qualora richiesto dall’azienda e se regolato dal contratto firmato.