Secondo Steven Wieting, capo stratega degli investimenti e capo economista di Citi Global Wealth, l'economia globale non ha bisogno di un "collasso economico" per ridurre l'inflazione e tornare a una crescita sostenibile.
Wieting: Resilienza e ottimismo
Wieting ha osservato la resilienza delle principali economie davanti a improvvisi aumenti dei tassi di interesse da parte delle banche centrali negli ultimi due anni. Negli Stati Uniti, ad esempio, una recessione è stata evitata e il mercato del lavoro rimane solido.
Attualmente si discute di possibili tagli dei tassi, dato che l'inflazione si sta riducendo verso gli obiettivi delle banche centrali, mentre la crescita economica sta rallentando. Wieting è, tuttavia, ottimista sulla capacità dell'economia globale di contenere l'inflazione senza bisogno di una crisi economica.
"Abbiamo già avuto un grande shock, la pandemia, non abbiamo bisogno di due recessioni per risolvere definitivamente il nostro problema di inflazione", ha affermato. Wieting ha aggiunto che, nonostante i rallentamenti in alcuni settori, la produzione e il commercio stanno diminuendo globalmente, ma dovrebbero toccare il fondo entro l'anno.
Inflazione e PIL
L'inflazione di riferimento negli USA è stata del 3,4% a dicembre, superiore all'obiettivo del 2% della Federal Reserve, ma in calo rispetto al picco del 9,1% registrato a giugno 2022. Gli investitori sono ora in attesa del dato sull'inflazione della spesa per consumi personali di venerdì, che potrebbe fornire ulteriori indicazioni sui piani della Fed per i tassi di interesse.
Nel frattempo, è prevista per giovedì la stima preliminare del PIL del quarto trimestre, che dovrebbe mostrare una crescita economica dell'1,7%, la più bassa da quando è scesa dello 0,6% nel secondo trimestre del 2022.
Wieting crede che il periodo attuale di crescita globale più lenta e di riduzione della crescita dell'occupazione negli USA possa passare e portare a un periodo di crescita più sana, in particolare nel prossimo anno e oltre. Ha sottolineato che l'eccessiva offerta nell'economia non è frutto di un "vero surriscaldamento" o di un "boom" prolungato, ma piuttosto di uno stimolo fiscale governativo eccessivo legato alla ripresa dalla pandemia.
"Questa storia con tutta questa spesa governativa che va e viene, l'agitazione tra offerta e domanda, la spesa dei consumatori che sale o scende del 30% tra beni e servizi durante la pandemia, non è l'ambiente in cui ci troviamo più", ha concluso Wieting.
(Redazione)