Carburanti: l'automobilista italiano torna il più penalizzato dalle tasse

16/01/2023 16:40

Carburanti: l'automobilista italiano torna il più penalizzato dalle tasse

La storia della riduzione delle accise sui carburanti

L'Italia si riprende lo scettro usurpato nel corso del 2022. Peccato che quella in cui il nostro Paese è tornato a primeggiare sia una classifica in cui sarebbe meglio occupare l'ultimo posto.
Con il mancato rinnovo al taglio delle accise in questo inizio di 2023 il peso della tassazione sul prezzo dei carburanti alla pompa nello Stivale è tornato a essere il più alto dell'Unione Europea.

La storia dello "sconto" inizia nel marzo scorso quando il governo decise di ridurre temporaneamente le accise su benzina e diesel di 25 centesimi al litro, ovvero 30,5 comprendendo l'IVA.

La misura è stata prorogata di mese in mese fino a fine novembre, dopodiché il nuovo esecutivo ha deciso di non rinnovare la misura in modo graduale: +10 centesimi dal 1° al 31 dicembre e quindi l'azzeramento dal 1° gennaio 2023.

L'Italia torna prima nella classifica del peso delle tasse

L'effetto sul prezzo alla pompa è stato quello descritto in precedenza.
Il peso complessivo della tassazione (accise più IVA) in base alle rilevazioni della Commissione Europea il 5 dicembre scorso era del 46,4% (benzina) e 38,9% (diesel), dati che piazzavano l'Italia al terz'ultimo posto della graduatoria: solo Spagna e Slovenia per la benzina e Spagna e Svezia per il diesel evidenziavano valori inferiori.

Nella prima settimana del 2023 il brusco risveglio: i pesi sono balzati rispettivamente al 58,2% e 51,1% rispettivamente, portando l'Italia ai primi posti davanti a Grecia e Germania (benzina) e Francia e Austria (diesel).

Ma sono i Paesi del Nord Europa ad avere i prezzi più alti

I valori assoluti ci offrono una situazione simile ma con qualche precisazione da fare.
Se infatti il peso del fisco italiano non ha uguali nella UE il prezzo complessivo ci vede nelle prime posizioni ma dietro altri Paesi. La spesa media per benzina e diesel per l'intero 2022, ipotizzando 10.000 km di percorrenza con un'utilitaria, vede l'Italia rispettivamente al settimo e nono posto con 1.008 e 1.009 euro.

Il Paese con il prezzo complessivo maggiore per la benzina è stata la Danimarca con 1.160 euro, mentre per il diesel è stata la Svezia con 1.275 euro.

Con la fine del taglio delle accise l'Italia ha ovviamente recuperato posizioni ma senza conquistare la vetta. Considerando la spesa media per il periodo in oggetto (con 416 km di percorrenza) l'Italia si piazza al quarto posto (a pari merito con i Paesi Bassi) per quanto riguarda la benzina con 42 euro, dietro a Danimarca (44), Grecia e Finlandia (43).

Nel diesel siamo terzi con 43 euro alle spalle di Svezia (49) e Francia (43).

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